
Con il concerto del cantautore americano Micah P. Hinson, in programma al teatro Asioli il 10 novembre, la nostra città conferma la propria vocazione per la grande musica internazionale.
Lo spettacolo rientra nel cartellone del Barezzi Festival di Parma, grazie all’iniziativa di Gianni Campovecchi (Muzik Station) e al supporto di Stefano Riccò (studio di registrazione L’Esagono, già collaboratore del Barezzi) e Cristina Severi (associazione Idee di Gomma).
Gli organizzatori, così motivano la loro proposta: «L’idea è quella di dare vita a diversi eventi musicali sul territorio, per valorizzare spazi alternativi e suggestivi, come chiese, edifici storici, parchi, sale prove, oltre al nostro bellissimo teatro.
Con il tempo vorremmo gettare le basi di un vero e proprio festival, che accolga il contributo e la collaborazione di altri operatori del settore o anche di semplici appassionati».
Ritengo che il progetto sia di grande interesse e sicuramente incontrerà il favore di diversi correggesi, che negli anni non hanno mai smesso di apprezzare e ricercare la buona musica. Chiedo, quindi, come mai la scelta iniziale sia caduta proprio su Micah P. Hinson, artista probabilmente sconosciuto ai più. «Si è trattato di un colpo di fortuna -mi dicono- dovuto in parte alla nostra collaborazione con il festival di Parma.
Hinson è un cantautore di notevole qualità e talento, attivo da una decina d’anni e con già diversi dischi alle spalle. Non è noto al grande pubblico ma molto apprezzato nell’ambiente».
A Correggio Hinson eseguirà le canzoni del suo ultimo album, Micah P. Hinson Presents the Holy Strangers, uscito da poche settimane. Nato a Memphis, il musicista ha trascorso la giovinezza ad Abilene, nel Texas. La sua musica è un impasto di folk, country e rock, sulla scia di grandi nomi del passato come John Denver, Johnny Cash, Leonard Cohen, prediligendo una vena intima e poetica che lo fa avvicinare a Nick Drake o a cantautori della scena indie, come Mark Kozelek. Così me ne parlano gli organizzatori: «Alcuni di noi hanno avuto il piacere di assistere recentemente a un suo concerto e ne hanno riportato un’esperienza toccante, indimenticabile. La sua travagliata storia personale, legata all’abuso di droghe e segnata da un grave incidente, si esprime pienamente nell’intensità delle sue liriche e si incarna perfettamente nella sua voce, bassa e cavernosa».
L’esibizione di Hinson sarà preceduta da quella di Giancarlo Frigieri, cantautore di Sassuolo fra i più interessanti della scena locale. «In conclusione -mi dicono- vorremmo che Correggio tornasse a essere una piccola capitale del rock, rinverdendo i fasti degli storici concerti della festa dell’Unità e in continuità con gli appuntamenti di Mundus e del festival Jazz. Raccogliamo in questo modo la proposta del Sindaco e dell’amministrazione di voler fare di Correggio una “città della musica”.
Siamo solo all’inizio, ma abbiamo fiducia di poter riuscire nel nostro intento».
Di sicuro il nostro giornale cercherà di dare il proprio contributo, con l’auspicio che da queste parti tornino a passare -come l’evento di quest’anno lascia sperare- i grandi del rock.