Tra le date più significative di questo 2020 ricorderemo sicuramente il 14 Settembre: la riapertura delle scuole, dopo quasi sette mesi, è stato un vero e proprio evento, molto atteso da insegnanti, famiglie e ragazzi. Si torna tra i banchi, con o senza rotelle non importa, ci si può guardare di nuovo in faccia e non attraverso uno schermo, torna l’appello dal vivo e non online, finalmente senza problemi di connessione o di microfono.
Insomma, dopo i difficili mesi che la scuola ha attraversato, un vero e proprio giorno di festa! Per capire meglio cosa c’è stato dietro al 14 settembre 2020 (e cosa ci riserverà quest’anno scolastico) abbiamo fatto qualche domanda all’assessore con delega alla scuola, Elena Veneri.
Dopo 7 mesi si torna a scuola: cosa è successo in questi mesi in cui le scuole erano chiuse ma certamente non ferme?
«La riapertura delle scuole il 14 settembre è stata una grande sfida, iniziata concretamente nei primi giorni del luglio scorso, quando è uscito il decreto con le direttive per la ripresa delle lezioni in sicurezza.
Da allora è iniziato un importante lavoro di adeguamento, che abbiamo svolto senza sosta insieme alle scuole: come amministrazione abbiamo instaurato una stretta collaborazione con i dirigenti scolastici per sostenere concretamente la riapertura delle scuole. Sono stati stanziati circa 250.000 euro per interventi di edilizia e manutenzione delle strutture scolastiche, operazioni volte soprattutto a garantire la didattica in presenza.
Inoltre abbiamo lavorato, sempre in sinergia con le scuole, per potenziare gli ingressi scaglionati degli studenti, sia come spazio che come tempo. Importanti interventi di ampliamento sono stati fatti per esempio nella scuola Allegri e nella scuola Andreoli per assicurare il distanziamento tra i banchi e quindi lo svolgimento in sicurezza delle lezioni».
Come sono andati questi primi giorni di scuola? Come procederà l’anno scolastico?
«Mi sembra che queste prime settimane di scuola siano state positive: nei bambini e ragazzi c’è una buona consapevolezza della responsabilità che hanno nei confronti della scuola. Abbiamo chiesto alla Protezione Civile di presenziare al piazzale delle corriere, che viene frequentato ogni giorno da centinaia di ragazzi, ma la situazione in questi primi giorni è stata generalmente corretta ed ordinata. Per quanto riguarda il procedere dell’anno scolastico invece è difficile fare profezie, come amministrazione e dirigenti scolastici siamo in un momento di grande osservazione: si segue passo passo il proseguo dell’attività scolastica osservando le regole che sono state date nelle direttive. Se aprire le scuole è stata una prova, sicuramente la sfida più grande è riuscire a tenerle aperte!».
C’è qualcosa di positivo che può rimanere da questa emergenza?
«La Didattica A Distanza ha sicuramente accelerato le competenze digitali di tutti gli insegnanti italiani e può essere tenuta presente come strumento per integrare – ma non sostituire – la didattica più tradizionale.
Come dicevo, questa situazione ha certamente accresciuto il senso di responsabilità in bimbi e ragazzi rispetto all’impatto del loro comportamento individuale.
Un aspetto che quest’anno risulterà fondamentale, e quindi da farne tesoro anche per il futuro, è la collaborazione scuola-famiglia, che è sempre importante ma quest’anno lo sarà in modo particolare.
I bambini ci danno grande esempio di rispetto delle regole comuni – se tutti mangiano la verdura più facilmente la mangerà anche chi è più “allergico” – e spero davvero che possano ritrovare in famiglia, e nel mondo degli adulti in generale, esempi di comportamenti virtuosi evitando pericolosi messaggi contraddittori. È un cammino da fare insieme sostenendosi a vicenda. C’è bisogno di scuola per i ragazzi e per le famiglie, che su di essa contano per il presente e il futuro dei figli».
Questi mesi senza “vera” scuola ci hanno aiutato a non dare per scontato nulla di quello che compone l’esperienza scolastica; il 14 Settembre 2020 siamo tornati a scuola con grande entusiasmo ma anche con la consapevolezza che i primi custodi della scuola siamo noi. Sarà impegnativo ma, come diceva quello dal balcone, ce la faremo!