Esiste un luogo, a Correggio, dove si esercitano integrazione e cultura ogni giorno.
I protagonisti di questa buona pratica sono persone provenienti da varie regioni del mondo, motivate a costruire le basi del loro futuro in Italia.
Da settembre 2015, infatti, è attivo il CPIA Reggio Nord, cioè il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti.
Il Centro accoglie i suoi studenti nell’ex sala mensa del polo scolastico Andreoli-Marconi, rimessa a nuovo per l’occasione.
Incontro il dirigente scolastico prof. Ivano Vaccari, per farmi spiegare finalità e funzionamento del Centro.
«Il CPIA di Correggio, costituisce il secondo polo nella nostra provincia per l’istruzione degli adulti. Il primo, naturalmente, è a Reggio Emilia.
Il Centro svolge innanzitutto attività di alfabetizzazione per la certificazione di livello A2, necessaria per ottenere il permesso di soggiorno, ma può offrire anche corsi per la licenza media e il diploma di Stato.»
A Correggio si trova la sede amministrativa, cui fanno capo i centri territoriali di Cavriago, Luzzara e Scandiano.
Complessivamente il servizio viene erogato su venticinque comuni.
«La gestione di una scuola ripartita su così tanti comuni può risultare frammentaria e difficoltosa, ma il compito è anche stimolante.»
Gli studenti sono in gran parte immigrati in età lavorativa.
Solo in casi eccezionali si accolgono minori, a patto che abbiano compiuto 16 anni e contemporaneamente frequentino una scuola del territorio.
Il numero di alunni per classe è molto variabile, da un minimo di 15 a un massimo di 25 circa.
«Nelle classi i gruppi sono molto eterogenei: ci sono analfabeti, laureati, casalinghe che vogliono imparare l’italiano per rapportarsi con gli insegnanti dei figli. Per questo, nella programmazione dell’attività didattica è cruciale la fase di osservazione e accoglienza, in cui si stabilisce il livello iniziale degli alunni e il conseguente percorso individualizzato.»
L’organico è costituito da maestri di scuola elementare e le lezioni si svolgono quasi sempre al pomeriggio, compatibilmente con gli impegni lavorativi degli utenti. Complessivamente al CPIA Reggio Nord sono in servizio 17 insegnanti, di cui due nella sede di Correggio.
Gli alunni iscritti nei venticinque comuni sono 1411, ma di questi solo 800 sono regolarmente frequentanti.
«Uno dei problemi maggiori, infatti, è rappresentato dalla forte mobilità dell’utenza, accentuata dalla crisi e dal conseguente precariato.
La diffusione su un vasto territorio e la discontinuità nella frequenza complicano notevolmente le operazioni di assunzione degli insegnanti, effettuate con un anno di anticipo. Occorrerebbe elaborare modalità diverse per il reclutamento dei docenti, più rapide e flessibili.»
Il Centro eroga un servizio non solo di alfabetizzazione linguistica, ma anche e soprattutto di promozione culturale.
«Per le nostre aziende, avere lavoratori con adeguate competenze linguistiche significa ridurre i rischi legati alla sicurezza, valorizzare al meglio le capacità di ognuno e, di conseguenza, migliorare la produzione.
Sono importantissime anche le attività di educazione civica, finalizzate alla conoscenza delle leggi italiane, del nostro sistema economico e dei servizi presenti sul territorio.»
Per quanto riguarda il rapporto con l’utenza, il prof. Vaccari ci conferma che gli studenti sono sempre molto seri e motivati.
«L’ottenimento del permesso di soggiorno costituisce senz’altro un forte stimolo, ma il merito principale va riconosciuto ai nostri insegnanti, che con gli alunni instaurano sempre un profondo legame, che va oltre il semplice rapporto docente-studente.»
Per rendermene conto sono entrato in aula, accolto dalla maestra Lorenza, che con la maestra Laura presta servizio nella sede di Correggio.
La incontro accerchiata dai suoi alunni, «una piccola famiglia con tutti i colori del mondo», ci dice. Gli studenti esprimono entusiasmo.
Si respira un clima familiare e tutti, a turno, si presentano.
C’è Mariia, badante ucraina, da cinque mesi in Italia.
Deisy, neoarrivata dal Perù, iscritta contemporaneamente al primo anno dell’Istituto agrario.
Quattro gentili e sorridenti signore pakistane, Asima, Ruksana, Najma e Nisa, frequentanti il centro “Donne nel mondo”.
Ivan, dalla Moldavia, in Italia da quattro mesi. Pushpa, cuoca cingalese, occupata presso un noto imprenditore correggese.
Valbona, badante albanese, da sei mesi in Italia. Diallo, profugo dal Mali, “con portafoglio vuoto ma cuore grande”.
Abed, algerino, che ha raggiunto in Italia la sorella in cerca di lavoro.
Poi abbiamo Fatma, anche lei algerina, Touria, dal Marocco, Nisha, dall’India, Edna, dalle Filippine e infine Eahtsham, dal Pakistan.
Per tre volte a settimana qui si fa pratica di convivenza ed educazione civica. Nel mese di giugno gli alunni sosterranno il test per conseguire l’agognato certificato A2.
E quello, si spera, sarà il lasciapassare per una nuova vita.