Le giornate si accorciano e il fatidico cambio dell’orario ci porta a stare un po’ più sul divano alla sera. L’ottobre “calderino” è ormai solo un ricordo: siamo entrati nel cuore dell’autunno, il viale che porta dritti alle feste natalizie.
Il nostro viaggio culinario nelle regioni del belpaese prosegue toccando una big, il Piemonte. Seconda regione come superficie, capitanata da Torino e in prevalenza circondata da Alpi e Appennini, il Piemonte è ricco di sorgenti (basti ricordare che è proprio dal Monviso che nasce il Po).
La cuoca del mese Michela Bini ci presenta proprio una specialità della regione, il brasato del nonno. Michela è nata e cresciuta a Torino e si è trasferita a Correggio “per amore” da circa 20 anni. È sposata e ha due bellissime figlie di 15 e 17 anni. Il brasato del nonno nasce dalla passione per la cucina che le ha trasmesso il papà, che nella sua infanzia torinese era il punto di riferimento culinario. Michela Bini è contenta di essere a Correggio ed è una grande appassionata di sport e lettura. Il suo piatto forte? A furor di popolo, le bruschette!
INGREDIENTI:
Un pezzo di carne bovina (circa 1kg a scelta fra cappello del prete, muscolo di spalla, scamone…)
Una bottiglia di vino rosso (preferibilmente Barolo)
Due carote
Tre cipolle e tre scalogni
Una costa di sedano
Ginepro, noce moscata e chiodi di garofano
Due foglie di alloro
Un rametto di rosmarino
Sale, pepe e olio extravergine o burro per la rosolatura
Farina 00
PREPARAZIONE:
Tritate bene le verdure. Dentro una ciotola mettete la carne, le verdure tritate, le spezie e il vino rosso lasciando il tutto in frigo per una notte. Il giorno seguente infarinate e fate rosolare la carne; rimettete poi la carne rosolata nella ciotola. Mettete poi la carne in pentola aggiungendo tutta la marinatura della ciotola. Cuocete per 3 ore a fiamma bassissima (a vostra scelta con o senza coperchio) e nel caso la carne tendesse ad asciugarsi aggiungete un po’ di vino o brodo. La carne sarà pronta quando la forchetta riuscirà a penetrare la carne senza alcuna resistenza. Passate con il colino le verdure (il sughetto che si è creato) in pentola in maniera che diventi una sorta di crema. Togliete le spezie e le erbe poi rimettete tutto in pentola. Tagliate la carne a fette spesse e servire con un contorno a scelta; in questo caso la cuoca ha scelto la polenta!
In Vino Veritas
Se nel brasato del nonno abbiamo utilizzato una bottiglia di Barolo in tavola lo gusteremo accompagnato da un’ altro vino top piemontese; la barbera.
La Barbera è un vino piacevolissimo, dal colore intenso, profumi di frutta rossa, fiori e quel tanto di spezie per renderla intrigante. La sua forza è la bevibilità: potete bere una Barbera leggera anche come aperitivo o accompagnamento per i classici antipasti piemontesi. Una bottiglia specifica da abbinare al brasato? Sicuramente ne serve una corposa e di qualità, perfetta potrebbe essere una Barbera d’Asti DOCG.