Il Natale con la neve fresca, nella nostra pianura, è un evento alquanto raro, essendo i mesi di gennaio e febbraio quelli più inclini ad essere interessati dalle abbondanti nevicate.
Il Natale del 1940 fu particolarmente freddo e nevoso, con abbondante copertura di neve associata a una severa ondata di gelo (temperature minime fino a -19°C su diverse aree della pianura interna).
Delle nevicate dicembrine che nelle nostre zone ammantarono di bianco il Natale conosciamo dai libri l’ottocentesca supernevicata record (209 cm) del dicembre 1844, compresa tra l’8 e il 14.
Nel corso del Novecento, spicca una curiosa concentrazione di episodi nevosi all’inizio degli anni ’60, durante i quali per tre volte consecutive si ebbe un bianco Natale (1961-1962-1963).
Nel nostro secolo, pur non imbiancando il Natale, non si può dimenticare la tormenta di neve del 13 dicembre 2001, ricordata come il “blizzard di Santa Lucia”, che, accompagnata da un’ondata gelida proveniente dalla Russia, creò incredibili disagi a traffico e popolazione.
Ma, se pur nell’immaginario collettivo la neve per Natale sia un sogno, non si dimentichino gli antichi proverbi che mettono in guardia dalle negative conseguenze:‘La neve decembrina per tre mesi ci rovina’ o ‘La neve che cade prima di Natale mette i denti’.