C’è chi le vacanze ama passarle sulla spiaggia a crogiolarsi sotto il sole; c’è chi preferisce inseguire il fresco e l’ombra che offrono gli splendidi paesaggi di montagna; c’è chi sta bene ovunque e gli basta avere un buon libro in mano; c’è chi sceglie le città d’arte e ne approfitta per fare il pieno di cultura; c’è chi si avventura in paesi lontani; c’è chi si prende il tempo per viziarsi con buon cibo e buon vino.
E c’è anche chi, come me, ne approfitta per… pedalare un po’!
No, non spaventatevi e non voltate pagina!
Non sto per parlarvi di un’infattibile vacanza adatta solo ad “Iron man” dal fisico di acciaio, ma di un’esperienza un po’ alternativa, ma interessante, che rappresenta un felice compromesso tra arte e natura ed è affrontabile da qualsiasi tipo di persona.
Infatti, vi assicuro che durante i tour in bicicletta che ho fatto con la mia famiglia, mi è capitato di incontrare giovani e diversamente giovani; sportivi dal fisico atletico e muscoloso e sportivi “alle prime armi”, di quelli che i muscoli riescono ancora a nasconderli bene; famiglie con bimbi già grandi e in grado di pedalare da soli, e famiglie con bambini solo da rimorchiare.
Alla fine, scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto da utilizzare una volta arrivati sul luogo, significa semplicemente decidere di esplorare il mondo in modo diverso, accettando di vedere magari meno, ma meglio, e di spostarsi più lentamente, ma con un veicolo “verde” che non inquina.
Anche se può sembrare un paradosso, decidendo di muoverci in bicicletta, la mia famiglia ed io pensiamo di esserci concessi una serie di lussi: il lusso di usare il tempo a nostra disposizione senza correre da una parte all’altra, ma impiegando tutte le ore che ci vogliono; il lusso di poter osservare attentamente quello che incontriamo sul nostro cammino; il lusso di sentirci liberi di fermarci in qualsiasi momento, anche solo per annusare un fiore!
Ovviamente, affinché la vacanza sia piacevole e non si trasformi in un incubo è bene ponderare attentamente la scelta della destinazione, ricordandosi di fare i conti con le risorse fisiche che si hanno a disposizione.
Noi, ad esempio, abbiamo rigorosamente evitato l’Irlanda con le sue belle scogliere a strapiombo sul mare, dato che quelle scogliere le si devono raggiungere pedalando in salita!
Abbiamo optato, invece, una volta per la Danimarca, nazione più piana della pianura padana, moderna, ospitale, dalle sterminate distese di prati e campi di grano punteggiati di bestie al pascolo e case dai tetti in paglia, e un’altra volta per la Loira, con i suoi affascinanti castelli.
Entrambi questi Paesi sono ottimamente organizzati dal punto di vista delle ciclabili e noi abbiamo così avuto l’occasione di muoverci lungo percorsi “alternativi” alla tradizionale rete stradale, immersi nel verde, costeggiando fiumi, prati e panorami bucolici a volontà.
Se per caso ora vi fosse venuta la voglia di seguire le nostre tracce, o meglio, la nostra scia, sappiate che non avete che l’imbarazzo della scelta, perché l’Europa è piena di destinazioni adatte al cicloturismo, in grado di coniugare splendidi sentieri con città ricche di arte e di storia.
Il tutto ovviamente a portata… di gamba!
Ecco alcuni siti dove è possibile reperire informazioni:
www.ecologicotours.it
www.verde-natura.it
www.girolibero.it.
Sempre utile è visitare la pagina di informazione turistiche del Paese e/o della regione che si vuole visitare.
Da notare che, se si sceglie di affidarsi a un tour operator, sarà quest’ultimo ad occuparsi delle prenotazioni degli alloggi, a fornire le mappe con tutti i percorsi, a noleggiare su richiesta le biciclette attrezzate, nonché ad effettuare il trasporto giornaliero delle valige da hotel ad hotel.
Buona pedalata!