Sabato 24 ottobre, i colori dell’iride hanno veleggiato su Correggio e i vespertini fuochi d’artificio sono stati il giusto coronamento di una giornata indimenticabile. Ma procediamo con ordine.
Al pomeriggio, nella gremita sala del ridotto del teatro Asioli, si è reso onore al campione del mondo Gregorio Paltrinieri, portacolori della locale Coopernuoto.
Gran cerimoniere dell’evento, il sindaco Ilenia Malavasi, ma anche il parterre non si è dimostrato da meno: il deputato Maino Marchi, il presidente regionale del CONI William Reverberi, il promotore dell’evento Fernando Boni, l’assessore allo sport Elena Veneri e Gianluca Gualdi, presidente della Società Sportiva Correggese e trait d’union tra città e atleta.
L’incontro è iniziato con un suggestivo e a tratti commovente filmato, che ha fatto rivivere ai presenti i passi fondamentali della crescita sportiva di Paltrinieri, partendo dalle prime bracciate fatte in tenera età fino all’oro mondiale di quest’anno.
Quello che ha colpito è stata la semplicità disarmante di questo campione, che con la sua naturalezza ha conquistato il pubblico, come se le rinunce alle quali si è sottoposto in questi anni «andare a dormire presto, non uscire con gli amici, seguire una alimentazione ferrea ed estenuanti ore di allenamento» fossero la normalità. Come normale è stato quando ha raccontato che da “giovane” non vinceva quasi mai, ma che la sua intenzione era quella di provarci fino alla fine, visto che tutti lo consideravano un potenziale fuori classe. É stata la forza di volontà, «dare sempre il massimo negli allenamenti senza terminare con il rimorso di aver lasciato qualcosa indietro», che gli ha permesso di non disperdersi nel “cimitero” dei talenti inespressi. Il pomeriggio è terminato con foto e autografi ma, incuneandomi tra ragazzini estasiati e mamme con gli occhi lucidi, sono riuscito a carpirlo per cinque minuti rivolgendogli due domande.
Per raggiungere simili traguardi oltre ad allenare il fisico serve una forza mentale non comune. Fai qualcosa per “allenare” la mente?
«La nazionale mette a disposizione professionisti in questo campo, ma io riesco a farne a meno. Riesco a gestire pressioni ed emozioni».
Ho letto in un’intervista che il campione di ciclismo Vincenzo Nibali si scusava con i suoi tifosi del fatto che non parteciperà più a festeggiamenti perché lo distraggono dagli allenamenti. Tu cosa ne pensi?
«Sono dello stesso parere.
In effetti festeggiamenti e convegni che durano ore o per cui occorre percorrere molti chilometri sono stancanti e possono distrarre.
Comunque ho la forza di volontà di dire di no a quelle iniziative che possono interferire con il mio lavoro».
Chapeux.
Un’ottima annata
A qualche centinaio di metri un’altra atleta è stata festeggiata dai soci e simpatizzanti della società polisportiva Olimpia. Si tratta della fuoriclasse di bocce Elisa Luccarini, che ha vissuto un’annata eccezionale.
Non che il suo palmares fosse scarno, ma nello stesso anno, vincere il master FIB (che mette a confronto i migliori giocatori di bocce dell’anno solare), primeggiare al campionato Italiano, e indossare la maglia iridata, se non è un record, poco ci manca.
Un sabato mondiale che non poteva che terminare con i fuochi d’artificio offerti dall’Olimpia.