Il Covid ha cambiato radicalmente le nostre abitudini, la nostra percezione dell’altro e le nostre relazioni: ognuno ha provato ad adeguarsi nel migliore dei modi.
Ora che ci troviamo nella famigerata “seconda ondata” siamo chiamati ad altre restrizioni. Com’è cambiata la socialità dei giovani, i più abituati alle adunate ed alla vita notturna? Durante l’estate ci sono stati spesso proposti dai media come dei piccoli “untori”: è davvero così? Ne abbiamo parlato con Gianluca Maggi, giovane universitario correggese.
Gianluca, come stanno andando questi mesi di università online? Cosa ne pensi?
«Ormai è da marzo che siamo in didattica a distanza. Devo dire che le lezioni online sono abbastanza sostenibili all’università: noi studenti siamo persone adulte e responsabili, o almeno chiamate ad esserlo, per cui non è necessario che il prof verifichi continuamente se siamo effettivamente connessi o no. Certo, è difficile seguire diverse ore di video-lezioni, ma si fa».
Come giovane ti sta pesando convivere con nuove restrizioni?
«Diciamo che non sono ipocondriaco ma quasi: negli ultimi mesi ho deciso di limitare comunque i contatti per vivere più serenamente secondo la mia indole e comunque sapendo di avere un comportamento corretto anche verso gli altri, anche proprio per senso del dovere che sento di avere verso i miei concittadini. Niente di drastico, ma ho fatto quello che sentivo più utile per sentirmi più tranquillo.
Se tutti riuscissimo a indossare la mascherina, igienizzarci e mantenere la distanza staremmo meglio».
I tuoi amici come hanno preso le misure che hai adottato?
«La maggior parte hanno capito, ma sottolineo che non ho completamente annullato la socialità: magari esco qualche volta in meno e quando partecipo a momenti insieme ai miei amici sto attento che siano rispettate quelle due-tre regole che permettono di vivere queste occasioni in sicurezza.
Nelle ultime settimane in generale un po’ tutti sono usciti meno perché è salita la preoccupazione parallalelamente all’andamento dei contagi».
Come pensi che vivrai questa “seconda ondata”?
«Questo “ritorno di fiamma” del Covid non mi coglie impreparato: me l’aspettavo ed era stata “predetta” anche da persone ben più esperte e competenti di me. Questa volta abbiamo la possibilità di prepararci psicologicamente, non è esattamente una sorpresa come la prima dove è stato chiuso tutto da un momento all’altro. Probabilmente questa volta sarà più difficile, quest’estate ci siamo lasciati trasportare troppo dall’entusiasmo di aver “sconfitto” il virus e ora è dura tornare indietro. In più, non c’è la primavera all’orizzonte ma giornate uggiose… tanti auguri se qualcuno, come me, è meteoropatico!
Come dicevo, comunque, io mi sono messo nell’ordine di idee di uscire meno già da diverse settimane…ora ho anche preso libri e musica per passarmi il tempo che dovrò trascorrere a casa!
Inoltre, se posso fare una considerazione un po’ personale, è vero che è difficile tornare in una situazione di restrizioni, ma se ripenso al lockdown non ricordo solo i limiti ma anche alle cose che abbiamo scoperto o ri-scoperto. Può sembrare un po’ banale ma ho apprezzato lo stare insieme in famiglia, il riprendere sane abitudini ed uno stile di vita meno frenetico. Quest’anno, dopo il lockdown, per la prima volta da anni ho visto giocare i bimbi in strada insieme! Quindi non pensiamo solo a quello che questa seconda ondata ci toglierà, ci chiederà di sacrificare, ma anche a quello che potremo scoprire!».
È proprio vero, con l’inverno alle porte e con la fatica fisica e mentale accumulata in questi mesi di resistenza al virus sarà davvero difficile rimettersi nell’ordine di idee che non si può ancora tornare alla normalità: proviamo tutti a prepararci e abituiamoci a chiedere anche agli altri di rispettare le regole. È possibile comunque mantenere amici e relazioni significative anche rispettando e facendo rispettare le regole del Covid. Parola di Gianluca!