Fratelli, compagni, schiavi

Animali come noi, il tema del prossimo Darwin Day

È incredibile come Charles Darwin più di un secolo e mezzo fa avesse già dedotto quanto poi la ricerca scientifica ha via via constatato. È sua la definizione di “fratelli, compagni e schiavi” che bene riassume la stretta e contraddittoria relazione che gli umani hanno avuto da millenni con i cugini animali.

Non saremmo oggi gli umani che siamo senza la relazione che è stata instaurata prima con i lupi (cani) poi con la domesticazione-allevamento di ovini, bovini, equini, sino agli attuali animali da compagnia o da pet therapy. È stata un’evoluzione che ha profondamente inciso su di noi e che ha portato ad un avvicinamento reciproco. Un rapporto complesso e spesso controverso di cui oggi si ha maggiore consapevolezza con anche la nascita di una vera e propria disciplina di riflessione: l’etica animale.

L’allevamento a fini alimentari ha assunto proporzioni enormi, sono circa 30 i milioni di tonnellate di carni macellate nel mondo in un anno. Mentre per la sperimentazione, solo in Europa, sono impiegati circa 12 milioni di esemplari. Dati che fanno riflettere da tanti punti di vista.

Anche alla luce di quanto emerge sempre più in merito all’intelligenza e alle emozioni nel mondo animale. Questo sarà infatti il focus del prossimo Darwin Day a Correggio, alla 12° edizione, sabato 11 febbraio.

La stessa crescente diffusione degli animali da compagnia testimonia il valore della relazione affettiva vissuta con empatia sia da noi che da loro. Questa maggiore attenzione ha portato anche ad approfondimenti su natura e psicologia, ad esempio dei cani, e alla proposta di attività formative ed educative non soltanto rivolte a loro ma anche ai proprietari per favorire una migliore convivenza.

Certamente la co-evoluzione ha sviluppato negli animali domestici una sensibilità relazionale maggiore, ma anche allo stato selvatico sono state scoperte attitudini evolute presso diverse specie di mammiferi, come elefanti, balene, oltre che naturalmente presso i cugini prossimi scimpanzé, bonobo e altre specie di scimmie.  La capacità di far di conto è presente anche in diverse specie di uccelli, ma certamente quello che più ci colpisce è la dimensione emozionale, il provare dolore, o sofferenza, empatia, affezione. Si cerca sempre più di capire come gli animali vivono queste emozioni e quanto si possono avvicinare alla coscienza di sé che caratterizza noi umani.

Lo studio degli animali sta portando anche a una migliore comprensione della nostra natura di homo sapiens. Ad esempio l’etologo Frans de Waal nel constatare tra i primati forme embrionali di socialità, empatia e altruismo, suggerisce che probabilmente il senso etico e morale si è formato evolutivamente e naturalmente in noi prima di una formalizzazione consapevole in forma religiosa o razionale.

Riflettere sugli animali significa pertanto riflettere anche su noi stessi e sui nostri modi di essere. Avremo l’11 febbraio, al Palazzo dei Principi, alle ore 17, uno dei maggiori etologi italiani, il prof. Roberto Marchesini il quale ha affrontato questi temi da tanti punti di vista, dal rigore scientifico alla riflessione filosofica, sino ai consigli pratici per convivere al meglio con i nostri amici animali, membri di famiglia, sia di nome che di fatto.

www.alsimposio.it

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