Si guardi bene questa rara e suggestiva fotografia degli anni Trenta del Novecento. L’area, estesa e ben spianata, è quella di piazzale Carducci (ex Porta san Giovanni o di Modena), ora libera dall’antica Porta, dalle mura e dalla fossa che difendeva Correggio dagli assalti nemici: fa angolo, a destra, con l’odierno viale Vittorio Veneto. Di fronte si apre corso Mazzini (allora corso Vittorio Emanuele). In primo piano campeggia un recente ed elegante edificio dall’architettura modernista liberty, che nelle aperture e nel prospetto richiama il Palazzo dei Principi.
Si direbbe un’ampia villa signorile, ma si tratta invece di una costruzione destinata ad uso lavorativo, nello specifico un “garage”: il Garage Foroni, vistosa scritta che lo denomina sia di fronte che di lato. Poiché la curiosità spinge a volerne sapere di più, s’imbastisce in biblioteca, all’anagrafe del Comune, nella diceria popolare e nel web una ricerca che ha prodotto esigue ma essenziali informazioni, datando la costruzione a circa un secolo fa. Fu, infatti, inaugurata nel 1926 su progetto di Camillo Bertolini (1890 – 1955), eclettico correggese diplomato in disegno architettonico che fu anche fecondo designer d’arredamenti per interni. Il committente era Vittorio Foroni (1896 – 1941), all’anagrafe nominato come “meccanico” domiciliato in piazza Carducci 1: figlio di Ermelindo e di Edvige Marani, coniugato con Nora Cavazzoni. Nel web viene anche citato come rappresentante delle automobili FIAT. Secondo diceria popolare lo si ricorda come padre di due figli. Non c’è dubbio che Vittorio Foroni dovesse essere quantomeno benestante per potersi permettere la costruzione di un edificio del genere, destinato sia ad uso lavorativo che ad abitazione; non appaga del tutto sapere che il padre Ermelindo fosse mediatore e commerciante di vini. Così la ricerca è proseguita: in una monografia dell’Associazione italiana per la storia dell’automobile si legge di un certo Vittorio Foroni, originario di Correggio, cosiddetto “gentleman driver”, che corse dal 1923 al 1926 con una Itala Special (prima Isotta Fraschini Maserati), iscrivendola poi, con modifiche al telaio, come Foroni Special. Il Vittorio Foroni di cui si parla non può essere che il nostro, considerando l’età e la provenienza. Un personaggio non da poco, un corridore delle prime automobili italiane, che, a quanto risulta nel primo quinquennio degli anni venti del Novecento, ottenne apprezzabili risultati nel mondo eroico delle corse.
Il suo risultato più importante fu il 21 maggio 1925 con un secondo posto al Circuito del Savio, a soli cinquanta secondi dal primo; la sua unica vittoria assoluta arrivò nella gara sociale dell’Automobile Club di Reggio Emilia del 1926, l’ultima uscita di Foroni. Anche Correggio ha quindi avuto il suo pilota automobilistico, peraltro anche titolare del marchio Foroni Special, che detenne fino al 1930. E vengono pure svelate le ragioni della sua agiatezza: non solo importante corridore, possessore di automobile e detentore del brevetto, ma anche rappresentante delle prime auto Fiat riservate ai pochi privilegiati e notabili correggesi, per i quali aveva costruito un lussuoso garage autorimessa come deposito delle loro costose vetture (ed annessa officina per le riparazioni).
Di più non si è potuto scoprire, se non che Foroni morì il 6 novembre 1941 per bronco alveolite specifica. In seguito il garage venne probabilmente venduto e la scritta si modificò in Autorimessa Bruno Chiesi. Presto fu stroncata la vita del nostro corridore, a soli quarantacinque anni, come presto fu stroncata la sua pregevole costruzione che nel 1956, dopo soli tre decenni, dovette lasciare il posto all’odierno palazzo cosiddetto scrivania.
Avvincente è la cronaca della corsa al Circuito del Savio del 21 maggio 1925, riportata sul giornale: “Vittorio Foroni con la sua Itala prende il comando fin dall’inizio, ma Emilio Materassi lo insegue fino al quindicesimo giro, quando deve fermarsi per il carburante. Foroni sembra aver già vinto la gara, ma Materassi con alcuni giri perfetti lo raggiunge e diventa leader dopo il diciassettesimo passaggio. Ora è Materassi che sembra il vincitore sicuro, ma Foroni reagisce fortemente e prende di nuovo il comando. Il duello continua fino alla fine, ma negli ultimi due giri Materassi compie il suo capolavoro e supera di nuovo due volte il suo irriducibile concorrente, vincendo poi la gara con quasi un minuto di vantaggio su Foroni”.