Fate largo agli “Off”: parola di Rosanna

L’opinione di una correggese su “Fotografia Europea”

Venerdì 15 Maggio alle ore 18.00 parte la decima edizione di Fotografia Europea.
Presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, si terrà la conferenza d’inaugurazione a cui seguirà l’apertura di tutte le sedi espositive.

Quest’anno la manifestazione intitolata “Fotografia Europea 2015: effetto Terra” offrirà uno sguardo inusuale ed inedito sulla relazione tra uomo e natura in vista della contemporanea Esposizione Universale di Milano.

La serata d’apertura sarà caratterizzata dal progetto “Zero-Evolution and Fragility of the Earth.
Sound and Visual Experiment on the Teatro Valli”.
All’opera ci sarà il DJ set di Benny Benassi accompagnato dal video mapping di Guy Laliberté, fondatore del Cirque du Soleil, proiettato direttamente sulla facciata del Teatro Valli.

Rosanna Bandieri, fotografa correggese e collaboratrice di Primo Piano ci ha raccontato la sua esperienza.

Rosanna tu hai partecipato lo scorso anno a Fotografia Europea con la mostra “Andante… moderatamente mosso…”.
Che impressione ti ha lasciato la manifestazione?
«È stata un’esperienza molto positiva ma anche impegnativa per me che sono abituata a fare le cose per bene. Fotografia Europea non è certo da sottovalutare, la devi fare se hai un progetto con un senso, non un’idea buttata lì a caso. Il mio era un lavoro pensato già da tempo e voluto fortemente.

Seguo la manifestazione già da diversi anni e devo dire che la tendenza dell’ultimo periodo è quella di concentrarsi molto, in termini di importanza e promozione, sul circuito ON, quello dei grandi nomi, e di lasciare invece un po’ in disparte il circuito OFF al quale può partecipare chi, come me, è un fotografo amatore. Questo è un peccato perché l’anno scorso ho visto mostre eccellenti nel circuito OFF, fotografi con una grande voglia di fare che avrebbero meritato un maggiore sostegno da parte dell’organizzazione.

Anche la scelta del luogo in cui presentare le proprie fotografie ha grande importanza: io ho esposto in un bel locale, centrale, che ha permesso una grande affluenza, ed è stato un successo: diverse persone mi hanno poi chiesto di riproporre la mostra per poterla offrire anche a chi non era riuscito in quell’occasione.
È una bella esperienza da fare con il progetto giusto e in un ambiente giusto, altrimenti si rischia di lavorare tanto per poco».

Negli ultimi anni tanti giovani si sono avvicinati con passione alla fotografia.
Ritieni che questa manifestazione possa essere una buona vetrina per farsi conoscere?
«È presente una sezione dedicata proprio agli under 25, molto bella ed interessante che attira anche una buona fetta di pubblico.
Vengono selezionati alcuni progetti che verranno poi esposti a spese di Fotografia Europea in uno spazio del circuito ON.
Per i giovani è una grande opportunità anche per farsi conoscere da chi viene dall’estero».

Il tema di quest’anno può offrire degli spunti interessanti?
«Secondo me, se verrà seguito, può offrire sicuramente dei bellissimi spunti.
È un tema molto vasto quindi potrà essere sviluppato in modi anche molto diversi tra loro.
Bisognerà vedere come verrà personalizzato dai vari partecipanti, in particolare quelli del circuito OFF che non essendo così legati alla propria immagine hanno la possibilità di spaziare maggiormente».

Quindi il tuo consiglio per coloro che parteciperanno all’edizione di quest’anno è quello di non focalizzarsi solo sui fotografi famosi ma di dare spazio e tempo anche agli amatori e ai giovani?
«Esatto, andate a cercare gli spazi OFF perché è proprio all’interno di questi microcircuiti, come quelli di Via Gobbi o Via Roma, che si possono trovare delle fotografie veramente interessanti.
Io se fossi curatrice d’arte andrei in cerca di questi nomi sconosciuti».

Grazie Rosanna, seguiremo il tuo consiglio.

E buon lavoro.

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