Fai la cosa giusta per vincere la mafia

Studenti di Correggio e di Scampia insieme per la legalità

Venerdì 8 aprile al Centro sociale 25 aprile si è tenuto un incontro pubblico di presentazione dei progetti di educazione alla legalità realizzati da alcune classi dell’istituto tecnico Einaudi di Correggio.

“Fai la cosa giusta” è il titolo dell’iniziativa sostenuta dal Comune di Correggio e dal sindacato pensionati SPI-CGIL, finalizzata non solo allo studio del fenomeno mafioso, ma anche alla conoscenza di alcune esperienze, concrete ed esemplari, di contrasto alla criminalità organizzata con il coinvolgimento delle scuole e dei giovani.

Ad aprire l’incontro è stato il professor Marcello Rossi, dell’istituto Luigi Einaudi, che ha parlato dell’esperienza di lavoro volontario nei campi confiscati alla ‘ndrangheta fatta da alcuni studenti l’estate scorsa a Isola Capo Rizzuto e ripresa anche in un video che è poi stato proiettato agli oltre duecento presenti in sala. Marcello Rossi, assieme alla dirigente scolastica Cristina Marchi e all’assessore comunale alla scuola Elena Veneri, ha definito questa esperienza, promossa dalla rete associativa di Libera, come un’importante opportunità per i ragazzi per conoscere cos’è realmente la mafia e per renderli consapevoli delle possibilità esistenti di poter cambiare le cose.

Sono poi intervenuti Lucia Rossi, segretaria nazionale SPI-CGIL, che ha sostenuto la necessità per tutte le scuole italiane di adottare efficaci programmi di educazione alla legalità ed Enrico Bini, ex presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia e attuale sindaco di Castelnovo ne’ Monti, che ha raccontato la sua battaglia contro la criminalità organizzata sul suolo reggiano.

A seguire la dirigente del liceo sociale “Elsa Morante” di Scampia (NA), circondata da due classi di studenti del liceo napoletano in visita a Correggio, ha presentato il “Progetto Pangea”, un percorso didattico comune con l’istituto Einaudi sui temi dell’ambiente e della cittadinanza attiva, a dimostrazione che con l’educazione e il protagonismo dei giovani è possibile tracciare un futuro migliore per tutti.

Al termine della mattinata, Bruno Palermo, giornalista di Crotone e collaboratore di Libera, attualmente insegnante incaricato all’istituto Einaudi, ha presentato il suo libro “Al posto sbagliato.
Storie di bambini
vittime di mafia”. Una raccolta di storie di bambini morti per mano delle mafie.
Particolarmente toccante quella di Domenico Gabriele, chiamato da tutti “Dodò”, deceduto a Crotone a seguito di una sparatoria avvenuta su un campo da calcio mentre giocava con gli amici.
Bruno Palermo ha voluto scrivere questo libro per dimostrare la falsità dell’idea che “le mafie non hanno mai ucciso donne e bambini”.
Il racconto di Palermo ha suscitato domande e curiosità tra i ragazzi presenti.

È stato un incontro molto partecipato e coinvolgente, dove è confermata la speranza che l’Italia può liberarsi dalle mafie.

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