Mentre le nostre giornate si contraggono e siamo subissati da impegni, sicuramente una cosa che non vorremmo venisse sprecata è il tempo.
Chi ne ha di libero, oggi? Da dedicare alle relazioni familiari, affettive, amicali… e tempo per le relazioni sessuali. Tutto si è ridotto, anche le funzioni più disinibite cedono il passo di fronte agli impegni sull’agenda.
Fortunatamente, quell’attrezzo fenomenale che è internet fornisce risposte strabilianti, anche in campi come la sessualità e quello che in inglese si chiama dating, ovvero gli appuntamenti.
È disponibile dal 2012 Tinder, un sito che è anche un’applicazione per smartphone, per fornire il massimo della comodità e della rapidità: ci si registra utilizzando i propri dati di Facebook. Tuttavia, Tinder assicura che qualsiasi attività compiremo non sarà visibile sul nostro profilo.
In effetti, Facebook assomiglia sempre più ad una vetrina virtuale scollata dalla realtà, in cui a tutti i costi vogliamo apparire migliori di quello che siamo.
Tinder non ti chiede troppo di te, a lui interessano solamente pochi dettagli: sei maschio o femmina? Vuoi incontrare maschi o femmine?
Ovviamente per i nostri incontri non vogliamo prendere un volo intercontinentale: è dunque necessario impostare il nostro GPS, per essere localizzati e per localizzare persone vicine.
Il nodo fondamentale è: quale fotografia utilizzare? Se ne possono inserire al massimo sei, ed è sconsigliato utilizzare scatti in cui si compare insieme ad altre persone o con animali.
Quindi, niente foto delle vacanze con le amiche, anche se effettivamente eravamo venute benissimo e il pareo mi nascondeva la cellulite.
Sei foto per apparire al meglio di noi, per conquistare una preda e partire all’attacco.
Meglio quella da sensuale studentessa? O quella in cui ammicco ai fornelli, facendo intendere di essere una grande cuoca?
Una volta compiuta la scelta (bene la foto in cui sono in giardino e annuso ispirata una rosa, anche se in realtà sono allergica) comincia il vero divertimento, la caccia.
Ma poiché ci siamo evoluti, il rituale di caccia è svelto: devo solo scorrere le foto delle prede e indicare se le immagini mi piacciono (allora schiaccio il cuoricino verde) oppure no (X rossa).
La conoscenza può prendere il via quando dall’altra parte dello schermo l’utente al quale ho inviato il mio apprezzamento accetta la possibilità di un contatto.
Tinder offre la possibilità di aprire una chat, ma spesso questo è il primo passo per scambiarsi il numero di telefono.
La conversazione deve essere brillante ma non invadente, un mix molto difficile da ottenere.
Fonti certe (amici di amici che utilizzano Tinder) riferiscono che qualche sentimento può effettivamente nascere online, anche se spesso si arriva al sodo di una notte di sesso o ci si limita ad uno scambio di sms imbarazzanti e subito troncati.
È tutta fuffa? È il nuovo metodo per poter trovare l’anima gemella, comodo come ordinare una pizza e farsela portare a casa?
Non ho modo di contattare gli utenti che dal 2012 hanno avuto un match (ovvero hanno avuto un contatto) perché si tratta di 8 miliardi di “incroci”.
Un giorno forse molti bambinetti sparsi nel mondo alla domanda «Mamma, dove vi siete conosciuti tu e papà?» si sentiranno rispondere all’unisono «Ma tesoro, su Tinder!».