Ecco il nuovo palazzo resciniti

Un restauro che valorizza il centro storico

Palazzo Resciniti è inserito in un contesto di alto pregio storico e architettonico, prospiciente Corso Mazzini, l’asse principale del nostro centro storico a pochi metri  dal Palazzo Comunale. É una costruzione frutto della fusione di due antichi fabbricati trasformati, a partire dalla fine dell’Ottocento, in Palazzo signorile. Dopo l’acquisizione del fabbricato da parte della famiglia Ferrari, a inizio anni Trenta del Novecento, il Palazzo è stato sopraelevato di un piano nella parte affacciata su corso Mazzini.

Anticamente l’edificato, abbastanza semplice, era composto da abitazioni in legno e muratura, non più alte di due, tre piani e provviste di portico per favorire le attività produttive e commerciali anche nei rigidi mesi invernali e nelle afose giornate estive. Ubicato a nord del primo vero nucleo cittadino di Correggio, il Castelvecchio o Castello risalente al X secolo all’incirca, era inserito in un contesto abitativo chiamato Borgovecchio, sorto tra il 1200 e il 1300, dove la regolarità degli isolati, con disegno a scacchiera, faceva parte di uno schema urbanistico largamente praticato nel medioevo.

La cartografia catastale d’impianto del 1880 fornisce uno spaccato della Correggio in cui il Palazzo non è ancora sorto, e in suo luogo esistono due distinti immobili dall’inconfondibile forma detta ‘a lotto gotico’, con il fronte, sul corso cittadino, ridotto, ma con un importante sviluppo verso l’interno dell’isolato in un’alternanza di cortili e cavedi necessari per illuminare le stanze interne.

 

Questa conformazione del Palazzo, con il piano secondo a ‘mezza altezza’, perdurerà sino al 1934 – ’35 quando il proprietario dell’epoca, il signor Medardo Ferrari, decise di sopraelevare il fronte prospiciente Corso Mazzini di un piano, riorganizzando al contempo i cortili interni, i vani scala e la spazialità delle sale interne. Sino alla sopraelevazione il Palazzo risultava più basso del confinante Palazzo Politeama, e allineato all’attiguo Palazzo Ferrari (fabbricato di proprietà dei cugini di Medardo Ferrari) posto in angolo con via Santa Maria.

Avanti veloce ai giorni nostri, con l’inizio del restauro dell’edificio. Cardine dell’intervento è il rinforzo strutturale con miglioramento sismico del fabbricato, messo a dura prova a seguito degli ultimi terremoti del 1996 e del 2012. Contestualmente si procederà al consolidamento degli intonaci di faccia e delle cornici decorative che modellano le finestre e gli archi. Il cornicione sarà consolidato e collegato mediante cordolo armato alla nuova copertura lignea in progetto. Saranno riedificati i comignoli, riproducendo la forma di quelli originari di fine Ottocento. Tutte le chiusure esterne (serramenti e oscuranti) saranno rinnovate, sostituendo gli attuali deteriorati con nuovi infissi simili per foggia ed essenza legnosa, ma termicamente efficienti. Il balconcino in marmo, oggi lesionato, sarà restaurato e consolidato mediante l’impiego di resine epossidiche. Il portone ligneo sarà restaurato e automatizzato.

Durante le fasi di restauro della facciata si condurranno saggi sui tinteggi esterni, al fine di determinare una stratigrafia storica delle colorazioni del Palazzo, utile per stabilire il tono del tinteggio a calce da impiegare per rinnovare il fronte.

A completamento dell’intervento sulle fondazioni del portico, si provvederà a lastricarlo con un nuovo selciato in pietra di Lessinia, rosa spazzolata o bocciardata, simile all’esistente; le lastre originali ancora integre saranno installate a chiusura di vecchie pezze cementizie nell’attiguo Palazzo Ferrari.

Le quattro colonne a facciavista levigata o ‘ursata’, saranno stuccate con cocciopesto e trattate con apposite cere protettive per farne risaltare l’eleganza e proteggerle dall’azione erosiva degli agenti atmosferici. Il soffitto del sottoportico, oggi completamente bianco, sarà oggetto di saggi stratigrafici alla ricerca di eventuali apparati decorativi coperti; in assenza di un riscontro positivo si procederà alla riquadratura tripartita dello stesso (in corrispondenza delle arcate), realizzando una semplice cornice a chiaroscuro.

Al piano terra è previsto il mantenimento di uno solo dei due attuali negozi: il negozio sede di “Norma Abbigliamento” fino al mese di settembre scorso. Al piano ammezzato si realizzerà, attorno al secondo cortile del Palazzo, un appartamento di servizio, e al Piano Primo la fusione delle attuali due unità residenziali si trasformerà in ufficio notarile. L’intervento al Piano Secondo e nel Sottotetto è volto alla realizzazione di un grande e lussuoso appartamento padronale.

Durante i lavori di restauro sono riapparsi, nel soffitto della sala centrale, particolari di pitture e decori effettuati dal reggiano Giulio Ferrari (1858-1934).

Il restauro e il consolidamento del fabbricato sono curati dall’architetto Gianluca Nicolini e dall’ingegner Corrado Prandi. Le informazioni relative al Palazzo sono state gentilmente fornite dall’architetto Gianluca Nicolini, che con stima ringraziamo. 

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