DUDEMUSIC, il rock è di casa

Nella sala di registrazione di Stefano Riccò, nasce una musica che gira il mondo

Il 21 settembre del 1995 esce “Buon compleanno Elvis”, il quinto album di Luciano Ligabue. L’album supera il milione di copie vendute, fa guadagnare al “nostro” rocker 10 dischi di platino e resta nelle hit-parade per 70 settimane confermando il successo del Liga. È proprio in seguito a questo successo che nasce lo studio di registrazione dove ora ha sede la DudeMusic ed è nei suoi locali che Luciano incide album quali “Miss Mondo”, “Fuori come va” o “Il mio nome è mai più” con Jovanotti e Piero Pelù.
Dal 2005 lo studio è gestito da Stefano Riccò, fonico e produttore artistico. Lo incontriamo per parlare della DudeMusic, per farci raccontare storia ed evoluzione di questa sala di incisione presente ormai da più di venti anni a Correggio.

Partiamo dagli inizi. La tua collaborazione con Luciano quando comincia?
«Luciano mi chiamò alla Dude nel 2004 per fare da assistente alla registrazione di “Nome e Cognome”. Io, al tempo, lavoravo in un piccolo studio aperto sotto casa ed ero agli inizi con questo mestiere. Poter collaborare con Luciano è stata per me una grande occasione di crescita, perché quello del fonico non è un lavoro che si impara studiando, ma solo tramite l’esperienza “sul campo”. Grazie a questa collaborazione ho avuto l’opportunità di stare al fianco dei più grandi e di carpirne tutti i segreti. Gli studi, sia questo che lo Zoo Studio che Ligabue inaugurò nel 2005, venivano anche affittati ad altri ed io ho affiancato fonici e produttori tra i migliori presenti nell’ambiente. Fungevo da appoggio locale, ero il fonico che conosceva lo studio e la sua strumentazione e al quale gli altri si rivolgevano prima e durante le registrazioni per rispondere alle varie esigenze. Oltre a Luciano, che aveva un produttore artistico di fama, Fabrizio Barbacci, per il quale nutro una stima particolare, di qui sono passati personaggi come John Leckie che, nel corso della sua carriera, ha collaborato con artisti come John Lennon, Pink Floyd, Radiohead, Muse e Led Zeppelin, David Frazer fonico di nomi come Rolling Stones e Aretha Franklin, o Chris Manning, produttore dei Metallica, dei Jellyfish».

Esiste un perché se dagli studi della Dude e dello Zoo Studio sono passati tanti grandi nomi di fama nazionale ed internazionale?
Dudemusic«In realtà le motivazioni sono molteplici. Elisa, ad esempio, era qui a incidere “Gli ostacoli del cuore” che Luciano aveva scritto per lei ed ha scelto di rimanere anche per registrare l’album al quale stava lavorando in quel periodo, un best che conteneva tre inediti. Comunque, posso dire che sia questo studio, sia quello di Luciano, come attrezzature non mancano di nulla; sono studi che non chiedono grandi compromessi rispetto ai migliori d’Italia. Quello di Luciano è stato progettato benissimo sia a livello di attrezzature elettroniche che di resa acustica della stanza; la sala della Dude è partita dignitosa e via via è migliorata e funziona bene. Pensate che un giorno, alla Dude, è venuto De Gregori a fare le prove per un concerto; aveva bisogno di una sala e si è rivolto a noi. È filato tutto liscio ed è rimasto soddisfatto del suono, di tutto. Anche quella è stata una grande emozione».

Tu segui dei progetti come produttore. Ultimamente chi stai promuovendo?
«Sto producendo “Le Altre di B”, un gruppo di Bologna che canta in inglese; insieme abbiamo già fatto un cd e stiamo incidendo il secondo. Attualmente si vedono anche in TV in quanto sono inviati di “Quelli che il calcio” per il Bologna; durante la trasmissione hanno mandato in onda anche il video della canzone “Zoff” girato a Roma con Dino Zoff, appunto. A novembre, siamo usciti con un brano inciso insieme allo “Stato Sociale”, coprodotto da me e dal loro produttore, registrato qui alla Dude e presentato al Paladozza in un tutto esaurito da quattromila paganti. A breve “Le altre di B” suoneranno anche a Barcellona al “Primavera sound”. Stanno andando davvero benissimo! Ho appena prodotto anche il singolo di una giovane cantautrice di Reggio, Sara Rosaz, e il cd di una band di Foligno, “Il Geometra”: sono venuti a incidere il disco alla Dude e ho deciso di seguirne la produzione artistica, perché mi sono innamorato dei loro brani. Il loro cd è uscito a ottobre e ora stanno suonando in tutta Italia. Di recente poi c’è stato il progetto con Frankie Magellano che ho prodotto con Luca Galloni tramite l’etichetta che abbiamo insieme, Muki edizioni, che conta all’incirca sette/otto giovani artisti. Ora la nostra collaborazione con Frankie è conclusa: abbiamo chiuso trionfalmente con il progetto del cd nel quale Frankie è stato geniale a musicare i testi di Pier Vittorio Tondelli, culminato con il bellissimo concerto all’Asioli. Ma resto sempre un fan di Frankie e faccio il tifo per lui!».
Sei promotore anche di un’iniziativa chiamata “secret concert” che ha luogo sempre qui, negli studi della DudeMusic. Di cosa si tratta esattamente?
«Questa è un’iniziativa partita di recente grazie alla collaborazione con Vittorio Gozzi. Diamo la possibilità a 25-30 persone, su invito personale, di ascoltare un concerto in studio. È un’idea che già esiste, ma normalmente i concerti vengono organizzati nelle case; io ho pensato di farli all’interno dello studio, dove
[blockquote text=”QUESTO STUDIO COME QUELLO DI LUCIANO,
NON CHIEDE GRANDI COMPROMESSI
RISPETTO AI MIGLIORI D’ITALIA
” show_quote_icon=”yes” text_color=”#3d3d3f” width=”100%” quote_icon_color=”#7ab41d”]
si crea lo stesso clima intimo e speciale e l’acustica è ottima.
Per ora sono venuti Lele Leonardi, chitarrista di Antonacci e Nek, e Giancarlo Frigeri; il prossimo sarà Johnny la Rosa con i KGB. Sono serate che funzionano ed io le reputo ottime occasioni per fare ascoltare musica dal vivo in un ambiente alternativo a quello del classico concerto. Circa un anno fa, avevo organizzato anche un’altra serie di iniziative che chiamai “open doors” perché decisi di aprire le porte della sala durante una sessione di incisione. L’ho fatto con David Rhodes, il chitarrista di Peter Gabriel e Kate Bush, e con Michael Urbano, batterista di Ligabue, degli Smashmouth e di altri ancora».

Progetti futuri?
«Oltre a proseguire il lavoro in studio, mi sto lasciando coinvolgere da iniziative riguardanti eventi live. Dopo la meravigliosa esperienza di “Campovolo 2015” dove mi sono occupato di prove e sequenze de “La Banda”, con Fabrizio Barbacci, ora sto avviando una collaborazione con il prestigioso “Barezzi Festival”, nonché con il Comune di Pegognaga per dare una mano alla musica nella loro zona. E, a proposito di musica dal vivo, vorrei chiudere ricordando un incontro, avvenuto al circolo Lucio Lombardo Radice di Correggio tanti anni fa, durante il quale si parlò di costruire un’arena spettacoli a Correggio. A promuovere quell’incontro fu Claudio Maioli e, visto che in questo periodo si parla del Campovolo e dell’eventuale costruzione di una arena spettacoli a Reggio Emilia, mi piace ricordarlo, perché mostra come dietro a questa operazione ci sia il sogno tenace di un appassionato vero.»
Sarebbe bello poter continuare a parlare, ma per Stefano è ora di riprendere a lavorare: arriva, infatti, una band di Scandiano venuta a mixare il cd. Non mi resta che ringraziare il titolare della Dude per l’accoglienza e salutarlo. Considerato poi che lo studio è prenotato per quattro ore e che sono ormai le nove di sera, aggiungo anche un “buon lavoro”, valido sia per la lunga serata che lo attende, che per il futuro, ancor più lungo!

Condividi:

Leggi anche

Newsletter

Scroll to Top