Dopo più di mezzo secolo chiude la supermoderna

Storica lavanderia, ma anche bella compagnia

“Gentilissimi, ho appreso che il 30 dicembre 2021 chiuderà la vostra attività e desidero esprimere due sincere considerazioni; la prima è che non sono stato un super cliente, ma quando ho avuto bisogno mi sono sempre confrontato con persone gentili, competenti e pieni di passione per il lavoro; la seconda è l’ambiente positivo che si era creato nel vostro esercizio, un luogo in cui si sono ritrovati quotidianamente tanti amici e che ho frequentato anche io dopo il congedo dal lavoro. Dove regnava l’allegria, il dialogo sincero e costruttivo per donare un po’ di spensieratezza ai presenti e dove degli assenti non ho mai sentito parlar male. È stato fantastico. Grazie”

È così che scrive un cliente affezionato della Lavanderia Supermoderna di Viale Cottafavi, che spegne le centrifughe il prossimo 31 dicembre.

La aprì il signor Otello Montanari nel lontano 1963. Dopo aver lavorato alcuni mesi all’Italsalumi della famiglia Cagarelli, Otello prese in affitto un locale in Piazza Carducci e lo dotò delle attrezzature necessarie. La macchina per lavare era della marca Supermoderna e battezzò subito, con il nome ufficiale, tutta l’attività.

Forse perché a Correggio i panni sporchi si lavano in casa, i clienti però tardavano ad arrivare. Fu così che la signora Tiziana Iotti, la prima cliente, per far apparire l’attività fiorente e con un buon afflusso di clientela, portò in lavanderia abiti e indumenti suoi per riempire gli appendiabiti allestiti, visibili dalla vetrina sulla piazza. Questa complicità fu di buon auspicio. L’attività ben presto decollò e cominciò a dare i suoi frutti al punto che Otello iniziò ad avvalersi della collaborazione, oltre che della moglie Vanna, anche della nipote Meris.

Nel 1971 l’attività si amplia; viene acquistato un locale nel palazzo di Viale Cottafavi 7 e poi un altro locale adiacente. Nel primo si ricevevano i clienti con tutto l’abbigliamento esposto, pulito, stirato e con i nomi dei proprietari apposti su maniche e polsini; nel secondo locale soffiavano le “vaporette”, per lo stiro vero e proprio. Nel frattempo, Meris si sposa e si trasferisce fuori Correggio. Ecco che subentra, allora, il figlio William, che continuerà l’attività prima con i genitori e poi con la moglie Delia dopo la loro morte, fino ai giorni nostri. William e Delia continuano con l’esempio di Otello: professionali, gentili, efficienti e sempre pronti a scambiare due chiacchiere con il cliente di turno.

In tanti anni di attività, William racconta che sicuramente non sono mancate anche alcune incomprensioni. Non tutti i lavaggi sono sempre perfettamente riusciti; si sa, ciò fa parte del rischio di ogni mestiere, fin da quando i panni si lavavano in Avdagna, sulle sponde del Naviglio nostrano.

Tra un lavaggio e l’altro corrono confidenze, simpatie. Una chiacchiera tira l’altra e così, dopo e tra i clienti, anche gli amici di William finiscono per fare di SUPERMODERNA un punto di ritrovo per tutto il loro gruppo. William ha la passione del calcio. Tifosi, appassionati del pallone come del basket, commentano, discutono, scherzano in lavanderia. Sport pulito, s’intende, anzi lavato e stirato. Credo che quelli del pallone, rotondo od ovale, sentiranno la mancanza di questa curiosa e animata “Lavanderia Tuttosport”.

Con la famiglia Montanari ci conosciamo da tanti anni, in quanto anche io sono stata cliente della lavanderia.  William e Delia affidano a Primo Piano il loro ringraziamento: «a tutti i clienti, dai più storici ai più recenti, per la fiducia con la quale ci avete accompagnati per tutti questi anni e che ha trasformato un lavoro in ricca esperienza umana». Al loro grazie si unisce il mio verso di loro. Riposatevi, ma sappiate mantenervi sempre così.

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