Donna? Non se ne parli solo l’8 marzo

Il buon esempio della Consulta di Campagnola Emilia

Nei mesi di gennaio e febbraio i cittadini italiani sono stati distratti dalla liturgia dell’elezione del Presidente della Repubblica e dal rito del Festival di Sanremo. Nel primo evento le donne sono state trattate come eventuali “tappabuchi”, ma solo nel caso fossero state “in gamba”, nel secondo la donna “solida”, per così dire, ha fatto ancora da tappezzeria; ma, si sa, sono solo canzonette.

Nei primi due mesi dell’anno la donna ha perso su tutta la linea, ma fortunatamente a marzo torna la sua festa; un unico giorno, e speriamo che non finisca anche questo in uno spettacolo ridicolo, perché dal sublime al ridicolo c’è soltanto un passo. E la donna è sublime, sì, inarrivabile, per come sa liquefarsi, per come sa trovare il tempo, la parola, il perdono e la compassione; per come vede la situazione, per come sa rammendarla, per come sa dire la sua. Ed è qui che si inserisce “La Consulta delle donnedel Comune di Campagnola Emilia. Il suo statuto recita così: “È un organo consultivo e propositivo di natura partecipativa, che opera nell’ambito delle Pari Opportunità e della non discriminazione, al fine di promuovere azioni volte alla valorizzazione della popolazione femminile e alla partecipazione alla vita politica e amministrativa del Comune. La Consulta ha come obiettivi: valorizzare la presenza, la cultura e l’attività delle donne nella società e nelle Istituzioni; sostenere le opportunità nel lavoro, nella politica e nella società; promuovere interventi contro tutte le forme di esclusione e di violenza verso le donne nonché azioni volte alla salvaguardia della salute delle donne. Tutte le funzioni della consulta vengono esercitate gratuitamente”.

«Non vogliamo essere sublimi, ma non vogliamo nemmeno essere ridicole» dice Barbara Bocchi, la Presidente della Consulta. Barbara tiene corsi di pedagogia all’Università di Bolzano; è docente all’Università di Trieste e formatrice nella nostra provincia, ma lo vuole lasciare da parte, perché il suo unico intento qui è rappresentare le donne di Campagnola e la Consulta. «Sgombriamo anche il campo dall’unico giorno di festa o celebrazione, dell’8 marzo, o del 25 novembre o altri. In Assemblea, fin dall’inizio, la Consulta ha concordato almeno due azioni: non trattare mai argomenti fondamentali in modo superficiale;  trasformare le date che sono state dedicate alla donna, alla violenza sulle donne o altro che la riguardi, in festediffuse”.

Per la giornata della donna abbiamo proposto una serata di conferenza-dibattito dal titolo “Donne tra cura e lavoro. Riflessioni sulla denatalità e occupazione”, a cui interverranno Sonia Alvisi, consigliera regionale di Parità dell’Emilia-Romagna; Simona Lembi, Responsabile Piano per l’Uguaglianza, Bologna Città Metropolitana; Roberta Mori, consigliera Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna; Maria Barberio, assegnista di ricerca di Diritto del Lavoro, dipartimento di Giurisprudenza e Fondazione Marco Biagi-Unimore, che si svolgerà l’8 marzo 2022, alle ore 21.00, alla Sala 2000 di Campagnola.

Nel 2021 si è svolto “L’ottobre rosa” dove le donne sono tornate “al centro” e si sono dedicate alla prevenzione, con camminate e altre attività, che miravano all’idea di salute intesa come libertà  di prendersi cura di sé stesse.

Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non ci bastava; “Un mese intero per condannare tutte le forme di violenza e discriminazione di genere. La violenza fisica, tradotta nel numero impressionante di femminicidi, ma anche la violenza espressa nel linguaggio, che assegna ruoli e ci rende trasparenti socialmente, culturalmente e politicamente”. Per questo abbiamo organizzato una serie di eventi per parlare, guardare, capire, solidarizzare, denunciare, con la proiezione di film (Una donna promettente, Mustang), una conferenza (Talk. L’influenza del genere grammaticale sulla percezione dei concetti astratti con Ilaria Motta – Psicologa) e “mobilitazioni”. In dicembre si è svolto un incontro con Francesca Dello Preite, docente dell’Università di Firenze sulla Pedagogia di genere.

Gli argomenti trattati possono essere approfonditi grazie alla “rete” fatta con la Biblioteca e alle diverse collaborazioni con le realtà del territorio. La newsletter conta ormai più di 70 persone iscritte.

La Consulta riflette in maniera trasversale sulla disuguaglianza e la discriminazione di genere. L’unica in zona; un’altra simile è a Budrio di Bologna. Nello Statuto si dice: “Crediamo che l’identificazione uomo/donna annulli la possibilità di uscire da ruoli prestabiliti e che essere libere sia il proprio senso dell’esistenza e la propria modalità di essere”; liberarsi per costruire nuovi modelli positivi, superando quelli del femminismo d’antan, volto al “ribaltamento” (che poi muoverebbe dagli stessi presupposti del maschilismo).

Quattro anni fa si è riunito un gruppo di donne di tutte le età e provenienze culturali che ha fatto nascere la Consulta; poi, con molto impegno, l’ha portata avanti. Per trattare problemi seri bisogna conoscerli: a questo scopo si sono formati gruppi di lavoro che si occupano di argomenti ben precisi, scelti dall’Assemblea. L’impegno non è solo organizzativo, ma di pensiero, di studio, di ascolto, di solidarietà, di condivisione e di passione».

 

Riferimenti: Consulta delle Donne
c/o Comune di Campagnola Emilia
Piazza Roma 2, 42012 Campagnola Emilia (RE)
www.comune.campagnola-emilia.re.it/il-comune/
consulta-delle-donne

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