Diario di un’esperienza televisiva

I ragazzi del corso in gara a “Per un pugno di libri”

Si apre all’insegna della Memoria della Shoah la puntata di “Per un pugno di libri” andata in onda il 26 gennaio. Tutti i ventisette cervelli della Va classico del Liceo Rinaldo Corso di Correggio hanno partecipato alla registrazione della puntata martedì 22 gennaio, negli studi della Rai a Milano. Poco prima di iniziare a registrare i ragazzi siedono sulle tribune, di fronte alla Ve del Liceo classico Pilo Albertelli di Roma.

Si presenta in tutta la sua bonaria autorità Piero Dorfles, ed è quasi surreale vederlo dal vivo, in carne ed ossa, la cultura che gli scorre nelle vene: saluta i ragazzi, cerca di creare un po’ di confidenza. Da subito ha la parola il liceo Corso, che, con la voce di Elisabetta, si presenta nei suoi aneddoti più divertenti.

Le squadre sono schierate: il primo gioco consiste nel completare una catena di parole in ordine sparso, connesse tra loro dalla trama del libro assegnato alla puntata e che i ragazzi avevano letto e studiato: “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg. La squadra di Correggio completa la catena senza dare ai romani la minima possibilità di intervenire: rimangono di stucco e il liceo Corso incassa i primi 12 punti. Dopo un rapido ritocco al trucco della conduttrice, inizia la seconda manche che prevede che le squadre, sentendo una citazione letta a voce alta, riescano a risalire al romanzo da cui è tratta e al suo autore. I romani non sono molto ferrati e cercano di indovinare un po’ a tentoni pur di recuperare il drastico distacco tra i punteggi. Niente da fare: i ragazzi del Corso non hanno fatto altro che leggere libri negli ultimi 20 giorni e delle 5 citazioni ne sbagliano soltanto una. A mettere in difficoltà la gara è invece il terzo gioco “Fuori gli autori”. Cinque ragazzi per squadra devono sostenere la prova singolarmente e allora Elisabetta, Eva, Sofia, Matilde e Federico si preparano alla rappresaglia. Il primo a essere eliminato è Federico che sentendosi chiedere l’autore di  “Conversazioni in Sicilia” tenta un “Sciascia?” e torna a sedersi per colpa di Elio Vittorini. I romani resistono mentre Correggio perde vertiginosamente componenti della squadra: nel giro di due titoli sono eliminate anche Eva e Matilde. Iniziano a scarseggiare anche i romani ma Elisabetta viene improvvisamente eliminata su “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon.

L’ultimo gioco vale 15 punti e c’è il rischio di un pareggio o addirittura di una sconfitta se i romani risponderanno correttamente e Correggio no. Due squadre, due buste, due domande.

Si tratta di domande riguardanti il libro della Ginzburg: a Roma viene chiesto come i familiari dell’autrice fossero soliti nominare le barzellette e le amiche della madre. Hanno a disposizione un minuto per rispondere: minuto di inferno per i liceali di Correggio che sanno la risposta ancora prima che venga posta la domanda e sperano che gli altri non la sappiano. Allo scoccare del minuto Roma risponde che le barzellette nel romanzo sono chiamate “scherzettini” e che però non ricorda il nomignolo attribuito alle amiche.

Al liceo Corso viene chiesto invece come si chiamasse lo zio nel romanzo e quale fosse il soprannome del padre. Elisabetta a nome di tutti alza la mano: “Demente e Pom!”.

La risposta è corretta, Correggio ottiene i 15 punti in palio ed è vittoria.

Una intensa preparazione e l’ottimo gioco di squadra, che hanno portato il liceo Corso a vincere la puntata, non sarebbero stati sufficienti senza l’appoggio e il sostegno dei due insegnanti che hanno iscritto e sostenuto la classe: Elisabetta Grisendi e Matteo Panari.

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