Il sabato del villaggio si è colorato di gioventù e grida gioiose, sabato 2 aprile.
Con il patrocinio del Comune di Correggio e grazie all’organizzazione della Self Atletica di Correggio, i ragazzi delle scuole medie si sono dati appuntamento al Parco Urbano per una corsa campestre.
Lungo i 1000 metri allestiti lungo i sentieri del parco, con partenza e arrivo alla pista di atletica, i ragazzi, suddivisi per classe e sesso, hanno dato sfogo alla loro indole più o meno competitiva.
Le partenze sostenute (come se si dovessero correre i cento metri), e gli arrivi da maratoneti molto stanchi, hanno vivacizzato la mattinata. Grida d’incitamento sono piovuti da tutte le parti: sia da chi gareggiava, perché salutava gli amici assiepati dietro le transenne.
Sia da chi era in attesa di competere o che aveva appena terminato, perché ricambiava il saluto dei podisti.
Scatti e rallentamenti sono stati una costante lungo tutto il percorso.
E anche la totale indifferenza di alcuni per la “cosa” alla quale erano costretti ha contribuito alla genuinità della mattinata e allo spirito decubertiano con cui i giovani hanno partecipato alla manifestazione.
Non sono mancati momenti stoici fino al punto che qualche atleta in erba è arrivato saltellando fino all’arrivo perché leggermente infortunato.
Passato in secondo piano il risultato sportivo, l’attenzione è stata catturata dal variegato look sportivo o dalla sensazione di essere in una scampagnata: chi correva con il maglioncino sulle spalle, chi legato alla vita, chi lo usava come vessillo.
Qualcuno parlottava con l’amichetto appena raggiunto dopo un folle scatto e qualcuno addirittura giungeva al traguardo camminando con berretto e giacca, memore dei richiami della mamma alla mattina, prima di uscire da casa: «Mi raccomando non correre e non sudare, che poi ti viene la febbre!» (Ma non era una corsa campestre?).
Alcuni più attenti alla tenuta sportiva che alla prestazione semi agonista, altri al ciuffo sbarazzino che ne impediva la visuale, altri ancora in attesa del ristoro che li attendeva al termine della faticaccia.
Gli “spari” dello starter ad ogni inizio di gara e la premiazione dei primi 6 atleti per ogni categoria hanno dato il crisma dell’ufficialità alla manifestazione.
Un evento ben riuscito che alla fine ha reso tutti contenti: gli insegnati, perché tutto è filato liscio, e i ragazzi, perché un succo e una merendina sono stati il coronamento di una mattinata trascorsa all’aria aperta con gli amici.