Correggio, una città da mura cinta e ricinta

l Castello di Correggio e la formazione della sua cinta muraria.
Intorno all’anno 1200, il “Castello” di Correggio (Castelvecchio) era un nucleo accentrato di abitazioni, un villaggio fortificato da un alto terraglio e da una larga e profonda fossa, difeso da varie torri ora quadrangolari, ora ottangolari. Si presume che il Castello fosse di forma circolare, con un diametro di circa 280 metri.
Si aveva accesso da una sola Porta aperta a settentrione e difesa da una torre (oggi campanile di san Quirino).
All’interno del Castello vi era la Rocca che serviva da abitazione per i Signori, oltre che da fortilizio. 

In faccia alla porta del Castello, a settentrione, vi era il Borgovecchio, difeso solo da una fossa che lo circondava: vi si entrava tramite la Porta di Santa Maria (chiusa nel 1556).
Nella seconda metà del Trecento, Guido da Correggio incluse
il Castelvecchio e il Borgovecchio all’interno di una medesima cinta muraria.
Nella seconda metà del Quattrocento, l’area esterna verso meridione confinante col Borgovecchio e il Castelvecchio si coprì di abitazioni e formò
un nuovo nucleo abitativo, il Borgonuovo, difeso solo da una fossa colma d’acqua.
Per uniformare la città, si rese indispensabile inglobare anche il Borgonuovo all’interno di un’unica cerchia muraria che andasse a racchiudere tutte le abitazioni.
Così, a fine Quattrocento, tutta Correggio fu cintata da alte e possenti mura che avevano lo scopo di difenderla dai non rari attacchi di nemici alla conquista.
Quattro erano le Porte, situate nei quattro punti cardinali: a sud “Porta della montagna”, a nord “Porta Santa Maria”, a ovest “Porta Reggio”, a est “Porta Modena”.
A metà Cinquecento, Correggio fu designata fortezza di terza classe dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo (da cui l’intitolazione del Bastione Carlo V). 

Alla base, le mura erano contornate da un largo fossato in cui scorreva l’acqua, rendendo ancor più inaccessibile l’entrata nell’urbe: l’afflusso idrico proveniva da un canale, detto di Correggio o anche Ducale, che prendeva le acque dall’Enza, sopra san Polo.
Questo utilizzo delle acque del canale d’Enza assicurava anche la possibilità di due macinature all’anno per i mulini correggesi. 

Intorno al 1665 la cinta muraria di Correggio si era allargata per iniziativa degli Estensi, divenuti da un trentennio padroni di Correggio, arrivando a misurare 866 pertiche. I terrapieni erano incoronati dai gelsi di cui erano proprietari i “casigliani” che abitavano di fronte (le foglie dei gelsi, che erano alimento per i bachi da seta, furono la materia prima per lo sviluppo, a Correggio, di una fiorente industria della seta).
Nell’Ottocento, quando la muraglia perse la sua valenza difensiva, fu abbandonata all’incuria.
Molti tratti si resero diroccati e pericolanti; si ricoprirono di sterpaglie che, assieme ai detriti, riempivano la fossa, facilitando accessi illeciti.   

Tra il 1850 e il 1860 si praticò un importante intervento di decoro urbano, culturalmente sprovincializzato e aggiornato in materia urbanistica.
Nel tratto a meridione, tra Porta Reggio e Porta Modena, si abbassarono le mura e si livellò il terrapieno in carreggiata, la si completò con doppio filare di tigli, ippocastani e panchine, e la si destinò al passeggio. 

Dal 1911 iniziò la fase operativa dell’abbattimento delle restanti mura, che proseguì per oltre un decennio, ancora una volta con la scusa di dover fronteggiare il problema della disoccupazione. In verità, dietro quest’operazione distruttiva si celavano obiettivi di formazione di nuove aree fabbricabili.
Il sorgere, infatti, di numerosi villini oltre il vecchio perimetro delle mura, come nuovo tipo d’insediamento per la piccola borghesia, ne è una conferma.
A tutt’oggi le strade di circonvallazione costruite sulle “basse” non fanno altro che ricalcare, a grandi linee, il perimetro delle fortificazioni.

 

1550 c.ca: schizzo mappale del perimetro della mura di Correggio. 

Legenda:

A: Bastione san Martino o Carlo V
B: Bastione san Domenico o san Rocco
C: Bastione san Francesco
D: Porta della Montagna
E: Porta san Giovanni o di Modena
F: Porta di sant’Antonio o di Reggio

Le mura erano di forma quadrangolare, con un arrotondamento in corrispondenza della Porta della Montagna, a sud (chiusa prima dell’assedio di Correggio del 1557).

 

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