Correggio chiama Torino

Matteo De Benedittis e Marco Truzzi al salone del libro

Fino all’anno scorso se ne era paventata la scomparsa. Oggi invece, a giudicare dalle fotografie di folle oceaniche che lo animano, sembra più vivo che mai: sto parlando del Salone del libro di Torino, prestigioso evento che ogni anno riunisce talenti italiani e non solo. Quest’anno il Salone parla un po’ anche il dialetto reggiano, anzi, correggese… al suo interno hanno infatti trovato spazio le presentazioni di due libri di due nostri compatrioti. Sto parlando di Matteo De Benedittis e di Marco Truzzi, che a Torino hanno portato le loro freschissime fatiche letterarie.

Matteo, professore di lettere e collaboratore di Primo Piano, ha entusiasmato i più piccoli con le sue Dinotrappole (San Paolo edizioni, 64 pagine, 10 euro). Ha presentato il libro il 18 maggio alle 11.45, facendo un bel laboratorio con una classe terza dell’Istituto Tommaseo di Torino, accompagnata per l’occasione dalle maestre. Matteo ha esordito con una domanda che non può non attrarre i bambini: «Qual è il vostro dinosauro preferito?». Il laboratorio consisteva infatti nel costruire insieme una perfetta Dinotrappola. Ogni bambino ha disegnato la propria trappola per dinosauri, usando però esclusivamente gli oggetti quotidiani che si hanno a disposizione a casa. I risultati sono stati i più vari, tutti splendidi: ad esempio, un enorme scolapasta usato per catturare un diplodoco, oppure le scarpe da tiptap della mamma usate come bolas per acchiappare uno pterodattilo volante. «È stato un laboratorio divertente, i bimbi sono fantastici. Una cosa che ho notato, nel mio giro dopo la presentazione, è stata l’assenza della Mondadori, che non aveva un padiglione. La cosa più bella però è arrivata dopo pranzo: ho incontrato Marco Truzzi! Abbiamo chiacchierato delle nostre vicende umane ed editoriali. Del Salone mi resta lo stupore: sai già che non riuscirai a vedere tutti gli stand, figurarsi a leggere tutti i titoli! Si prova un senso di grande piccolezza e smarrimento, mi è venuto da chiedermi cosa ci facessi lì… anche se poi da qualche parte spuntava il mio libro, e allora tutto riacquistava un senso!».

Marco, classe 1975, è approdato al Salone con un libro drammaticamente attuale. Sto parlando di Sui confini (Exòrma edizioni, 168 pagine, 14,50 euro). Il libro nasce prima di tutto da un’esperienza diretta: Marco, insieme al fotografo Ivano di Maria, ha viaggiato attraverso l’Europa con l’intento originario di documentare la fine dei confini e delle barriere fra i popoli. La Storia con la S maiuscola però ci ha messo lo zampino, e i due compagni di viaggio si sono trovati davanti agli albori della cosiddetta crisi dei migranti. È nato così il progetto Europe around the borders, la mostra delle fotografie di Ivano di Maria; sulla base degli appunti presi in viaggio Marco ha invece scritto il libro, che lui definisce come una via di mezzo fra reportage e saggio. È il racconto del loro viaggio attraverso l’Europa dei muri, l’Europa arroccata in sé stessa a difendere un passato ormai scomparso; ma è anche la storia di chi ha fame di vita e bussa alle porte dell’Europa per chiedere di entrare. Per Marco è stata la quarta partecipazione da autore al Salone. «Ho presentato il mio libro nel circuito Off, che si propone di portare i libri in tutta Torino. Sono stato ospitato da una splendida libreria di quartiere e la partecipazione all’incontro è stata alta».

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