Correggio, capitale del lambrusco

Il forte legame con la vitivinicoltura è una particolarità del nostro territorio, ben evidente sia per il paesaggio caratterizzato da vigneti eleganti e particolarmente curati, che per i dati statistici. In effetti Correggio può essere definita “la capitale del Lambrusco”.

Siamo, infatti, il comune che vanta la maggiore superficie vitata di tutta la provincia e il territorio sul quale viene trasformata in vino la maggiore percentuale di uva rispetto al totale della produzione enologica reggiana.

La viticoltura nel correggese rappresenta un importante tassello dell’economia agricola del territorio, un settore nel quale i produttori hanno da sempre creduto e soprattutto investito.
A conferma, basta osservare che mentre la superficie viticola provinciale dal 2000 ad oggi è diminuita del 4,1% quella del comune di Correggio è aumentata del 6%.

Ciò trova ragioni innanzitutto nella grande vocazione del territorio per produzioni qualitativamente eccellenti ma anche nella forte professionalizzazione degli addetti ai lavori.
I dati sono di tutto rispetto. Correggio oggi, con quasi 1.900 ettari di vigneto, rappresenta da solo il 23% di tutta la superficie viticola provinciale e, fra i comuni del cosiddetto “distretto del Lambrusco” che comprende anche la provincia di Modena, è quello di maggior rilievo.
Anche la vicina Carpi, la più importante realtà viticola modenese, ha una superficie vitata inferiore del 25% alla nostra.
Questo nostro primato certifica la professionalità dei viticoltori correggesi che, oltre ad essere stati protagonisti di una forte modernizzazione dei sistemi di allevamento per il miglioramento qualitativo delle produzioni, hanno anche saputo imprimere alle proprie aziende una decisa crescita imprenditoriale.
Oggi la superficie media di un’azienda viticola correggese è di quasi 4 ettari, rispetto ad una media provinciale di poco inferiore ai 2,5 ettari.
Non è un caso che a Correggio siano nate importanti cantine sociali che da sole vinificano il 26% della produzione complessiva di tutta la provincia.
Non si dimentichi oltretutto che nel reggiano il 94% della produzione di uva viene conferito a cantine sociali cooperative. In virtù dei processi di unificazione che si sono operati nel corso degli anni, quelle che un tempo erano cantine sociali storiche oggi sono stabilimenti enologici che, pur senza perdere di importanza, fanno capo a gruppi cooperativi molto più complessi e strutturati.
Le tre cantine cooperative correggesi sono: il centro di pigiatura di Cantine Riunite e Civ e i due stabilimenti di Emilia Wine (Correggio e Prato).
Insieme, nel 2016, hanno lavorato 428.319 quintali di uva che rappresentano il 15% della produzione del distretto del Lambrusco nel suo complesso.
Ovviamente però all’onore di essere “capitale del Lambrusco” corrisponde anche la responsabilità di continuare a mantenere alto ed ineccepibile il livello qualitativo del vino che rappresenta il nostro territorio. Se Correggio è una capitale, il lambrusco è un capitale, e impegnativo!

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