Street food festival: ecco la grande novità e primizia settembrina per la nostra Correggio, a corredo dell’ormai consolidato festival degli artisti di strada Fricandò. Curiosi come d’abitudine, abbiamo fatto un bel giro in “corso Mazzini – street” per scambiare due parole con chi ha messo in piedi questa novità e con chi l’ha frequentata.
Stefano e Gianni detto “lo zio”, sono le due anime del Festival che è passato per Correggio, nel suo tour attraverso le città della provincia di Reggio Emilia (ma non solo).
«Viaggiando in largo, come per esempio negli Stati Uniti o in Irlanda -dice Stefano- abbiamo conosciuto da vicino il mondo dello street food (cibo di strada, ndr) e, travolti dalla passione, abbiamo sposato, come si suol dire, la causa. Per piacere, più che per business.
Abbiamo partecipato al primo evento ormai tre anni fa a Milano con il nostro truck (furgone, ndr) di fritti emiliani. Carpiti i segreti organizzativi della manifestazione, abbiamo deciso di organizzare noi in prima persona il festival dello street food.
Siamo partiti con 12 cucine su ruote ed ora siamo a quasi 250.
Proponiamo “cibo su ruote”: da qui street food truck.
Ci differenziamo dal classico paninaro di strada per la qualità del cibo che proponiamo: prodotti biologici e sempre freschi, a livello di un vero e proprio ristorante.
Le nostre cucine rispettano al 100% le normative per l’igiene della AUSL.
In base al luogo, cerchiamo di proporre un festival adatto, coerente con la cultura gastronomica del posto».
Gianni “lo zio”: «Il nostro festival cerca di avvicinare le persone in modo informale ad una cucina gourmet.
Qui si possono mangiare prodotti molto validi in allegria ascoltando musica o chiacchierando con la gente che passa.
Anche l’aspetto sociale ha il suo valore e noi cerchiamo di trasmettere questo valore alla gente».
Dalla straordinaria affluenza dei tre giorni di Corso Mazzini, direi che il messaggio è stato capito, caro zio!
Elisabetta, il marito Andrea e la piccola Agnese da Novellara, intenti a gustarsi un gran bell’hamburger di bufalo, ci dicono che credono nel festival, una bella novità, ed elogiano la sua qualità. Dopo un po’ rivedo Agnese che si addormenta nel passeggino dopo aver gustato un dolce fatto dal Carcake.
Barbara e Giada, due ragazze di Torino, apprezzano e decidono di trattenersi un giorno in più in ostello per apprezzare anche la serata di sabato.
Poi incrocio Anna e il marito Aldo, capitati in centro per caso ignari del festival ma ammaliati dal pesce proposto da Luca ed Elisa di S. Ilario con il loro truck “Sani come un pesce”.
Riccardo, anche lui di S. Ilario, propone hamburger con carne di bufalo nel suo “Magna emilia”: dopo varie esperienze è riuscito ad offrire al pubblico un ottimo cibo, tutto rigorosamente biologico.
Lo confermano Alessandro e Paola al loro secondo giro!
Tra le altre presenze, il truck di cucina asiatica con uno chef stellato proprietario di alcuni ristoranti a Milano, poi gli arrosticini abruzzesi, i churros e il già citato Carcake di Ivan e Amedeo da Terni con il loro furgoncino a cuori per dolci fatti al momento.
Il corso principale di Correggio era “imballato” di gente e tutto ha funzionato. Ha proprio ragione lo zio: «Ricordatevi, il cibo unisce!»