Ci ha lasciati il maestro Verther Carretti

La sua arte rimarrà sempre nel cuore dei correggesi

Il 27 Febbraio abbiamo salutato, numerosissimi, Verther Carretti nella chiesa di Canolo. Se n’è andato prematuramente, in punta di piedi. Da tutti conosciuto e stimato, aveva la sua bottega, col portone sempre aperto, sotto i portici di Via Santa Maria, nel borgo che fu già dell’Allegri. Passando, potevi ammirare le sue opere. Era nato a Correggio nel 1952 e si era diplomato all’Istituto d’Arte Chierici di Reggio Emilia. Innamorato della propria città, ha tenuto ben saldi i piedi nella sua terra, restando sempre fedele alla sua idea di pittura, senza lasciarsi incantare dalle correnti moderne, dagli “ismi” che hanno rimaneggiato i paradigmi dell’arte. Ha avuto come modello la realtà: la città raffigurata in tutti i suoi angoli en plein air, tenendo sempre presenti gli insegnamenti dei grandi maestri ma dipingendo quello che vedevano i suoi occhi, con amore per il dettaglio e l’importanza attribuita al caldo colore locale. Molto apprezzati anche gli impegnativi soggetti sacri, portati a compimento con grande perizia. “L’ARTE PER LO SPIRITO” recita l’insegna sul suo negozio-atelier e Verther incontrava il soprannaturale nei diversi temi che affrontava: il martirio di San Quirino, la barca di Pietro, la Madonna della Rosa, San Paolo caduto da cavallo, fino ai ritratti del Sommo Pontefice e del vescovo Monsignor Camisasca, per citare solo alcune tra le centinaia di composizioni.

Verther mostrava di aver interiorizzato la lezione del realismo, ma con un animo a volte preraffaellita, per i soggetti, la forte immaginazione e l’attenzione al particolare. Numerose sue opere danno lustro alle chiese di Correggio e delle frazioni vicine, come a tante collezioni private e nelle nostre case.

Lo ricorda così Paolo Fuccio, Sindaco di San Martino in Rio: “Il talento e la pittura del maestro Carretti ha contaminato, nel corso degli anni, anche il nostro paese. Le sue presenze in Rocca erano sempre un piacevole incontro per tutti noi. Le sue tele hanno arricchito i nostri territori e sono sicuro che, grazie ai numerosi corsi, i suoi allievi porteranno avanti la sua arte e la sua poesia”.

Incontro poi un’allieva dei suoi corsi, Mariarita Bigliardi: “Verther teneva i corsi di pittura ad olio prima nell’oratorio San Rocco, poi nei locali dell’Associazione “La Rocca”, attualmente situati nella sala sopra il circolo tennis di San Martino. C’erano persone che li frequentavano da diversi anni, altre da pochi mesi; pertanto teneva anche due corsi settimanali. Verther sapeva creare un’atmosfera di serenità, ti sentivi mentalmente e fisicamente bene. Pensavi: «sono proprio al posto giusto». Dalle 20.30 alle 23 il tempo volava. A metà serata c’era la tisana preparata dalla moglie Marinella: la pausa diventava momento di socializzazione e di dialogo. Era anche bravo a trasmetterti la storia dell’arte, teoria e tecnica pittorica, soffermandosi sul disegno, sul chiaroscuro, le tinte, le ombre. E ti invitava a far tuoi e a reinterpretare i soggetti che proponeva. Mi sono trovata davvero bene, mi ha aperto un mondo; una persona sempre disponibile. Una volta all’anno ci si trovava a casa di una corsista: un anno da Milena, uno da me, un altro da Anna e si pranzava insieme. Poi si dipingeva e ognuno sceglieva un angolo da dipingere. Un’esperienza bellissima!”.

Ci mancherai, caro Maestro.

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