C’è anche un capitolo correggese nella frenetica e a suo modo esaltante vicenda dell’esplosione delle televisioni private in Italia, nella seconda metà degli anni ‘70. Si intitola Video Correggio, una fiammata che animò l’etere locale dal 1978 al 1981. Un’esperienza nata quarant’anni fa dalle menti curiose e desiderose di emergere di un gruppo di amici: Giulio Corghi, oggi imprenditore; sua sorella Anna, anch’essa imprenditrice; Marco Ravenna oggi apprezzato fotografo nel campo dei beni culturali; Massimo Mantovani, anche lui noto fotografo, ma nel settore della moda; Maria Grazia Santini, insegnante; Marco Altimani, immobiliarista e Lorenzo Tesauri, consulente.
Nel 1976 la Corte Costituzionale aveva dato l’ok alla possibilità di trasmettere via etere alle televisioni private che, sino ad allora, avevano potuto operare soltanto via cavo. La sentenza della Consulta diede il via ad un fiorire di esperienze: nella nostra provincia decollò definitivamente Telereggio, che era nata nel ‘73 come televisione via cavo. Nell’autunno del 1978 i baldanzosi giovani correggesi decisero l’impresa e nel febbraio del 1979 andarono dal notaio. Nacque Video Correggio srl, la società con cui diedero sfogo alle loro ambizioni tecnologiche e comunicative. Conosciuta anche come “Canale 52”, Video Correggio aveva sede al numero 2 di Galleria Carducci, per capirci nella “Scrivania”, in un appartamento attiguo a quello della famiglia Corghi. Quelle stanzette stracolme di cavi e apparecchiature, che oggi possiamo definire archeologia televisiva, ospitarono lo studio, la regia e la redazione.
Fu impostato un vero e proprio palinsesto che aveva nel notiziario locale, curato da Maria Grazia Santini, il punto di forza. Il resto della programmazione nasceva dalle idee di Ravenna, Mantovani e Altimani. La parte tecnica era affidata a Giulio Corghi e a Lorenzo Tesauri. Al telequiz c’era Anna Corghi. Alla rubrica sportiva collaborava Maurizio Bezzecchi. Tra i contributi esterni da citare quelli di Pier Vittorio Tondelli che presentava una rubrica dedicata al cinema, dell’avvocato Enrico Corradini e di Gastone Tamagnini, ex direttore didattico e appassionato di cultura locale. Soprattutto le trasmissioni in diretta suscitarono attenzione e fecero discutere. Video Correggio si dimostrò subito coraggiosa e autonoma, ma nei suoi due anni di vita non incontrò mai ostacoli da parte delle istituzioni. Furono soltanto le difficoltà a sostenere economicamente una macchina inevitabilmente complessa ad interrompere quell’esperienza nel dicembre del 1981. Lo hanno ricordato gli stessi protagonisti il 2 maggio scorso, in una serata organizzata dall’associazione Idee di Gomma: «Non abbiamo mai pensato alla televisione come strumento di potere. Per noi era un modo di esprimere la nostra creatività, la nostra voglia di sperimentare e anche di divertirci. Non ci unimmo a nessuna radio, peraltro presenti in zona, perché eravamo appassionati all’immagine. Percorso certo più complesso che richiese sforzi e coordinamenti speciali. Per noi trasmettere significava perlopiù produrre, e non replicare cose create da altri».