Casa, fresca casa!

Invenzioni Barbariche

Come la Loren, tra i ciack della mortadella, trovò un po’ di ristoro

Nel 1971 Mario Monicelli girò “La mortadella”.
Il film, considerato una delle opere minori del regista, rimane un’efficace testimonianza della voglia/necessità di emigrare presente da sempre nel popolo italiano, nonché delle difficoltà che questo incontra una volta approdato all’estero.
Alcune scene del film, nel quale recitava anche Sofia Loren, vennero girate proprio a Correggio, in piazza Garibaldi.
Mia nonna mi ha raccontato, non saprei dirvi quante volte, che durante le riprese la Loren venne a cercare un po’ di sollievo dal caldo afoso della pianura padana tra le mura della nostra casa-negozio. Questo racconto trae liberamente ispirazione da quell’avvenimento.

 

Come sono avvilita!

Se ripenso alle promesse che mi fecero i nuovi proprietari quando arrivarono a Correggio, quasi cinquanta anni fa, mi viene anche una rabbia…

«Adesso buttiamo giù questo muro, giriamo la scala, spostiamo l’ingresso, e rendiamo questa casa bella e moderna» dicevano, e io mi illusi che, tutta tirata a lucido e restaurata per benino, avrei finalmente avuto le attenzioni che sognavo.

Invece eccomi qua: praticamente la stessa di allora, un po’ decadente e sempre tagliata fuori da tutto.

Uffa, sapeste come mi annoio!

So che voi vi chiederete: «Ma come fai ad annoiarti con tutta la gente che vedi e con le cose che ti capiterà sentire?» In un certo senso vi devo anche dare ragione, perché di persone tra le mie mura passano tante, ma chi entra qui rimane giusto il tempo di fare un acquisto, mica si sbottona! Sicuramente, per me sarebbe tutto diverso se, invece di un ferramenta, ospitassi il negozio di un parrucchiere. Allora sì che ci sarebbe di che passarsi il tempo e divertirsi!

Inoltre, nonostante la mia posizione sia giudicata da tutti privilegiata, perché posta in una delle piazze principali del paese, potete stare certi che, se deve succedere qualcosa di interessante, succede sempre lontano, magari anche solo di 100 metri, ma in modo che io non possa spiare nemmeno con le mie finestre. Adesso, ad esempio, in piazza stanno girando un film, “La mortadella” si intitola, ma io non posso godermi lo spettacolo, perché la troupe si è fermata davanti alla Chiesa, da quella smorfiosa, che solo perché è un luogo pubblico e si porta appresso il nome di un santo trafitto, si prende sempre tutte le attenzioni!

La padrona del negozio sembra impazzita. Lei è fissata di tv, cinema, teatro e non fa che andare continuamente dentro e fuori. Vorrebbe riuscire a farsi fare un autografo dall’attrice, una certa Sofia Loren, o dal regista, un tale Mario Monicelli. Spero almeno che, se riesce nel suo intento, quegli autografi non li tenga in un cassetto, ma li appenda sulle mie mura, così che anche io possa tenermi un poco di buono.

Uh… zitti zitti, che la vedo tornare e voglio sentire se racconta qualcosa di interessante.

Ma…Cosa succede? Perché quella gente viene verso di me ora? Vedo anche la padrona con una signora che non conosco. Sento che dice: «Venga, entri pure signora Loren. Vedrà che si sentirà meglio, perché qui dentro c’è proprio fresco. Sa, questa casa è ancora di quelle di una volta, con delle belle mura spesse che non si scaldano nemmeno ad agosto!» La Loren la segue e si siede sulla sedia che prontamente le viene offerta.

Oh, mamma mia, io che sto ospitando una celebrità! E chi se lo sarebbe mai aspettato!

Mentre la Loren cerca un po’ di sollievo dal calore, io ne approfitto per osservarla attentamente. Avrà qualcosa di speciale? Beh, una bella donna lo è proprio, questo bisogna ammetterlo, ed è piacevole guardarla, anche se, in questo momento, pare un poco provata.

Quando mi accorgo che il suo volto è più disteso, mi riempio di orgoglio al pensiero di esserle stata d’aiuto. La signora le porta un bicchiere d’acqua, lei lo beve e ringrazia. «In questa casa c’è davvero un bel fresco naturale» afferma.
«Beati voi. La mia casa a Fregene si scalda così tanto che in estate sembra di stare dentro a una fornace» continua.

Beh, ora che ci rifletto, devo proprio darle ragione: io le mie mura me le conservo proprio bene…

La Loren si alza e si avvicina all’uscita. La padrona la segue: «Torni pure a rinfrescarsi quando vuole!» le dice. Già, torni ad allietarci quando vuole, aggiungerei io, ma io non posso parlare.
Ascolto e basta, e mi lamento, principalmente di me.
Da oggi, però, non lo farò più, perché, io ora sono la casa che ha dato un po’ di refrigerio a Sofia Loren.

Scusatemi, se vi pare poco.

E se penso che tutti dicono che la mortadella non riscalda…

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