Ci sono lavori che pensiamo compatibili esclusivamente con le grandi città. Tra questi, i mestieri del cinema, che in Italia sembrano essere di sola prerogativa romana. Un po’ è così, ma le cose stanno in parte cambiando. Sbocciano nuove opportunità per i giovani creativi dell’Emilia Romagna e quindi per i nostri giovani correggesi, che da quest’anno avranno la possibilità di formarsi professionalmente nel cinema a due passi da casa, conoscendo colleghi più esperti e captando nuove opportunità di lavoro sul nostro territorio.
Palomar, la rinomata società di produzione televisiva e cinematografica (tra i suoi lavori ricordiamo le fiction “Montalbano”, “Braccialetti rossi” e il film su Leopardi “Il giovane favoloso”) ha occupato da pochi mesi la sua nuova sede di Reggio Emilia e guarda al nostro territorio e alle sue risorse con progettualità e interesse. Assieme all’ente di formazione Demetra, ha avviato quest’anno tre percorsi di formazione professionale, inerenti gli ambiti di scrittura cinematografica, produzione e management. Per questa prima edizione sono stati selezionati 15 allievi per corso, tra cui alcuni correggesi, che con l’aiuto di sceneggiatori, produttori ed editori affermati stanno apprendendo i trucchi del mestiere, come dei veri artigiani di bottega. Il metodo d’insegnamento è un attento equilibrio tra contenuti teorici, indispensabili per muoversi nel settore, e la metodologia del Project work, per la quale gli allievi sviluppano singolarmente o a gruppi i propri progetti.
Il pragmatismo del corso è inoltre rafforzato dalla possibilità di conoscere dal vivo la vita del set.
Gli allievi, infatti, hanno presenziato ad alcune giornate di riprese del film “Volevo nascondermi”, biopic sul pittore Antonio Ligabue, girato proprio in questi mesi tra Reggio Emilia e provincia. Il film, marchiato Palomar e diretto dal regista Giorgio Diritti, ha costituito un’importante palestra per conoscere come si muovono sul set gli artisti e come vengono orchestrate le varie maestranze. Dietro un’unica giornata di riprese ci sono mesi di progettazione: non servono solo attori, ma autisti, sarte, costumisti, parrucchieri, truccatori e operai dalle competenze più disparate.
Tutto questo ha luogo nelle campagne e nei centri del nostro territorio. Una strana allucinazione per gli sguardi affascinati e attoniti di chi il cinema l’aveva visto solo al cinema e mai avrebbe pensato di trovarsi un attore come Elio Germano (interprete del pittore Ligabue) passeggiare in abiti anni ‘50 praticamente nel giardino di casa.
Tradizione e progresso quindi, come da sempre gli emiliani sanno fare. Vogliosi di andare oltre confine per acchiappare nuove idee, ma capaci di tornare per valorizzare ciò che hanno da sempre.
Dopo il successo del parmigiano e del lambrusco in tutto il mondo, da oggi ci gusteremo anche due cappelletti in salsa Hollywoodiana.