Caleidoscopio, è vivere condividendo armonie

L’innovativo quartiere di Correggio voluto da Andria

L’ inaugurazione di un nuovo quartiere rappresenta una tappa importante nella vita di una città, anzitutto perché rappresenta la concretizzazione di un bisogno primario dell’uomo: il diritto ad avere una casa. Per arrivare a questo risultato è necessario avviare un lungo iter politico-amministrativo, fatto di delibere, permessi e coinvolgimento di diversi soggetti-attori, ciascuno portatore di un proprio interesse e know how (impresa realizzatrice, Amministrazione Comunale, cittadini-abitanti); poi si arriva all’esecuzione dei lavori e, finalmente, al taglio del nastro. Le famiglie si insediano nelle nuove abitazioni e il quartiere prende vita.

Lo scorso 7 ottobre a Correggio, in Via Mandriolo Superiore, l’inaugurazione del quartiere Caleidoscopio” ha rappresentato un punto di svolta rispetto alla visione abitativa tradizionale: in un settore nel quale spesso il solo business la fa da padrone, è stato gettato un nuovo seme, quello della condivisione. Caleidoscopio è un intervento abitativo curato da
Andria Cooperativa di abitanti – storica realtà correggese – nella zona nord di Correggio, in adiacenza alla Scuola dell’infanzia Ghidoni e al quartiere Coriandoline, realizzato sempre da Andria.

Ripercorriamo brevemente la storia degli interventi urbanistici di quest’area, per comprendere meglio la valenza di questo nuovo progetto: con il quartiere Coriandoline, a partire dal 1994, è nata una modalità progettuale che ha posto al centro l’ascolto degli abitanti e che ha assunto quale nuovo misuratore di qualità il parametro bambino. La magica collaborazione con il grande artista Emanuele Luzzati, insieme al progetto di paesaggio particolarmente curato e di qualità, ha fatto il resto, rendendo questo intervento un unicum nel suo genere, che ha valso ad Andria una molteplicità di premi e riconoscimenti, anche internazionali.

In quegli anni, dall’altro lato di Via Mandriolo, Andria ha realizzato il Villaggio dei Ciliegi, pensato come un grande parco verde con le case tutte attorno, per favorire la socialità degli abitanti e consentire loro di beneficiare del respiro e della pace che solo il rapporto con la natura può dare. Poco dopo, nell’area tra Coriandoline e Villaggio dei Ciliegi, Andria ha anche completato l’intervento denominato Via Mandriolo, da molti ribattezzato Coriandoline 2 perché ne ripropone l’impostazione urbanistica e qualitativa.

Il 2022 ha poi visto l’inaugurazione di Casa Claudia, sempre progettata da Andria, un’abitazione accogliente per persone diversamente abili, di proprietà della Fondazione Dopo di Noi su area messa gratuitamente a disposizione dall’Amministrazione Comunale, di fianco alla Scuola dell’infanzia Ghidoni. È proprio grazie a Casa Claudia che la vision di Andria si è evoluta ulteriormente, consolidandosi verso una connotazione sociale e di comunità ancora più marcata. All’interno di un isolato che già vede presenti le Cordiandoline, in un’area precedentemente occupata da edifici comunali dismessi, acquisiti da Andria tramite bando pubblico, è stato realizzato l’housing Caleidoscopio: ventitré nuove abitazioni antisismiche ad energia quasi zero, di diverse tipologie, disposte attorno ad un grande parco centrale, secondo la filosofia del vivere in un parco che ha valorizzato il verde già presente – riqualificandolo ove necessario – per favorire il benessere e la socialità.

Ma c’è di più: come ci ha spiegato Luca Borghi, presidente di Andria, Caleidoscopio vuole offrire un’opportunità di socializzazione e di inclusione per le famiglie di abitanti, i ragazzi che frequentano Casa Claudia, le cooperative e associazioni che la gestiscono e per tutta la comunità. Si darà così vita ad un ambiente armonico e in divenire – come le molteplici visioni di un caleidoscopio – che accoglie con calore e in luoghi di vita adeguati le persone con abilità differenti e, nel contempo, offre spazi e opportunità d’incontro condivisi, in risposta all’obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il cuore del progetto di innovazione sociale è costituito dalla sala di comunità – laboratorio di quartiere messa a disposizione degli abitanti: di dimensione doppia rispetto a quella prevista dagli standard urbanistici, è direttamente collegata all’abitazione Casa Claudia, disponendo anche del porticato e della bella area verde di pertinenza per ospitare i momenti di aggregazione, oltre alle varie iniziative che da progetto verranno svolte con la collaborazione della comunità.

Tanti sono i soggetti coinvolti: oltre all’Amministrazione Comunale e la Fondazione Dopo di noi – Verso casa, Onlus proprietaria di Casa Claudia, la Cooperativa sociale Accento, che per tre anni coordinerà le attività del centro di comunità, la Cooperativa sociale Coress (gestore di Casa Claudia, avvalendosi della collaborazione dell’ASP Magiera Ansaloni), le comunità del Distretto che sostengono le attività con raccolte fondi, l’Università di Parma – Corso di laurea in Servizio Sociale, che con la prof.ssa Vincenza Pellegrino accompagna e segue il processo. Un ruolo fondamentale è svolto dalla Regione Emilia Romagna, che ha reso possibile la realizzazione del progetto grazie al finanziamento a valere sul Bando Housing Sociale 2019, erogando dodici contributi a fondo perduto per l’acquisto della prima casa di 45.000 euro ciascuno (di cui 40.000 di base + 5.000 a titolo di premialità) a famiglie in possesso dei requisiti previsti, oltre ad altri 87.054 euro per le attività di gestione del progetto di housing sociale per un triennio, per un totale di 627.054 euro. La Regione – come testimoniato dall’Assessore Regionale Barbara Lori presente all’inaugurazione – ha inteso premiare la novità del progetto in termini di valenza sociale di comunità, riconoscendo come questo contesto riesca a dar voce a categorie sociali generalmente poco ascoltate nei processi urbanistici tradizionali.

Anche Primo Piano vuole supportare questo progetto: ci siamo impegnati a svolgere nella sala alcune delle prossime attività. D’altronde, poter vivere in una città a misura d’uomo è il sogno di tutti; per alcuni è solo utopia, per altri un obiettivo possibile da raggiungere, mai da soli, ma insieme, in comunità, mettendosi in gioco ciascuno per la propria competenza e responsabilità. Vivere poeticamente dev’essere il frutto di un processo continuo di sviluppo delle attività umane che vada ad aggiungersi, o meglio a fondersi, con la parte architettonica e urbanistica. Proprio per questo il quartiere Caleidoscopio è stato pensato e realizzato come un laboratorio-luogo di vita aperto, visitabile da tutti. Vedere per credere!

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