Albert Mehrabian, studioso di psicologia sociale dell’Università di Los Angeles (UCLA), diversi anni fa ha sviluppato una ricerca sui tre elementi base di qualsiasi atto di comunicazione: le parole, la voce e il linguaggio del corpo.
E ha scoperto che quando i tre elementi non sono allineati per qualche motivo (disagio, menzogna…) il messaggio viene percepito secondo queste percentuali:
7% verbale (parole)
38% vocale (tono, timbro, ritmo…)
55% non verbale (gesti, mimica, postura…)
Nella trasmissione delle informazioni il linguaggio del corpo è quindi molto importante.
L’antropologo Ray Birdwhistell negli anni ’50 ha iniziato lo studio di questa forma di comunicazione e ha chiamato questa scienza cinesica, dal greco kinesis (movimento).
Il repertorio dei messaggi non verbali di un correggese è vastissimo. A puro titolo di esempio ne analizziamo qualcuno.
Parlarndo con i correggesi vi accorgerete subito che sono persone sensibili, semplici e quindi potete rilevare reazioni spontanee.
Se li mettete in difficoltà o a disagio urtando la loro sensibilità… tenderanno ad agitarsi e poi, in un attimo…
Dvinter ros (arrossire).
Se gli raccontate vicende toccanti da un punto di vista umano vi mostreranno la loro partecipazione emotiva commuovendosi. Gli verrà un nodo in gola e vedrete che…
I tachen a ingugner, a mander mander so (deglutire).
Oltre a queste reazioni spontanee vi potrà comunicare quale sia la sua opinione in merito a quello che state raccontando e quale sia il suo stato d’animo anche attraverso una miriade di messaggi più strutturati.
Se non è d’accordo… Alzerà la punta del naso e allargherà le narici.
A gh’ga ed nes (ci da di naso).
Se poi nelle argomentazioni rileva un doppio fine o comunque non gli sono chiare le finalità del ragionamento… Renderà ancora più marcata la sua postura come se percepisse un odore sgradevole.
A seint pusa ed brusè. (sento puzza di bruciato).
Nel caso, invece, insistiate con discorsi vuoti, senza interesse oltre il limite di sopportazione vedrete che…Inizierà un profondo respiro trattenendo l’aria nelle gote gonfie e poi rilascerà lentamente l’aria a labbra socchiuse. Vi sta dicendo… Ech du maroun (che due maroni _ smettila per favore).
Se voi insistete ancora… Chiuderà gli occhi, reclinerà il capo all’indietro, aprirà la bocca e abbondonerà le braccia. Il messaggio è… A s’in pol più! (non se ne può più!).
Nonostante tutto, forse ignari di quello che disperatamente vi sta comunicando, cercate di convincerlo delle vostre ragioni che a lui appaiono vuote, trite e ritrite, inutilmente ripetute…Vi trasmetterà due messaggi ultimativi… Con la mano aperta a metà altezza muoverà ritmicamente, avvicinandoli e allontanandoli, indice e medio. Il significato è… Taia! (taglia il discorso!).
Altrimenti aprirà le mani davanti a voi a metà altezza, con il palmo rivolto verso l’alto e chiuderà ritmicamente il pugno. Per dirvi… Streca! (stringi _ fai sintesi).
Quando non ne potrà più. Unirà le braccia davanti al petto con il palmo rivolto in basso e le aprirà con un gesto ultimativo.
Morta lè (fine).
Poi… Alzerà il braccio e lo muoverà leggermente su un lato alcune volte. At salut (ti saluto). E, sconfortato, se ne andrà.
Se invece trova le vostre argomentazioni interessanti e piacevoli vi ascolterà con interesse…
In qualche passaggio potrebbe non essere perfettamente d’accordo, segnalandovi questa sua condizione…
Porrà la mano di fronte a voi, con il palmo rivolto verso il basso, e facendola ondeggiare alzando alternativamente la parte verso il pollice e poi quella verso il mignolo. L’è mia propria acsè, ma insoma (non è esattamente così…).
Se insistete in una interpretazione, secondo lui, non proprio corretta della situazione, non del tutto convincente…
Alzerà il mento e i bordi della bocca, inclinerà leggermente la testa su un lato e sgranerà gli occhi con fare dubbioso…
Mm, mm, mm… (ho delle perplessità).
Ma se poi i vostri discorsi lo convinceranno e troverà piacevole la conversazione vedrete, piano piano, comparire un lieve sorriso sulle labbra, gli occhi si illumineranno e… La testa inizierà a muoversi leggermente, avanti e indietro, in segno di accondiscendenza… L’è propria vera (è veramente così).
E nel proseguo vi dimostrerà la sua condivisione e la perfetta sintonia di pensiero…
Mostrandovi pollice e indice che formano un cerchio.
A sun d’acordi su tut (sono perfettamente d’accordo su tutto).
Se, mentre vi ascolta, si sentirà gratificato e il vostro argomentare gli assegnerà un ruolo e gli riconoscerà dei meriti a cui lui tiene particolarmente… otterrete il massimo del consenso e produrrete una reazione spontanea, difficile da rilevare perché molto intima, ma di grande rilievo da un punto di vista umano:
A gh’red anca al bus dal cul (gli ride anche il buco del sedere).