Un cortile di Palazzo Principi gremito ha accolto tra gli applausi gli ospiti dell’iniziativa di Primo Piano dal titolo “Quando le donne scendono in campo”. Gli occhi sono tutti puntati su Milena Bertolini, protagonista della serata e degli ultimi Mondiali di Calcio Femminile giocati in Francia la scorsa estate. Amiche di vecchia data, ex compagne di scuola e di squadra intonano un coro per l’ospite tanto attesa, mentre scorre una sequenza di immagini cadenzate dalle note musicali di Momenti di Gloria.
Di momenti di gloria nella vita di Milena ce ne sono stati tanti. E il futuro promette bene, dato che l’allenatrice è l’unica italiana candidata al premio Best FIFA Football Awards. Margherita Grassi, giornalista di Telereggio, interviene durante l’incontro ricordando una lunga lista di premi vinti ma ciò che più colpisce è l’umiltà e la compostezza di Milena, che racconta di grandi sacrifici con il sorriso di chi ce l’ha fatta e la volontà di voler lasciare ancora tanto al mondo del calcio.
Milena confessa: «Un grande grazie va alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato, sostenendo la mia passione per il calcio. In casa ho avuto esempi di donne forti, che svolgevano lavori da uomini, a loro devo la determinazione e l’ostinazione di provare a raggiungere obiettivi che molti ritenevano impossibili o non a misura di donna. Auguro alle bambine e alle ragazze del mondo del calcio, genitori che possano mettere la felicità dei propri figli davanti a tutto».
Federica d’Astolfo, ex giocatrice della Nazionale e allenatrice, confronta il calcio femminile di ieri con quello di oggi: «I Mondiali USA ’99 sono un ricordo indelebile, andavamo all’ultimo piano dell’hotel a lavarci le divise e una volta tornate in Italia siamo state multate perché non volevamo restituirle. Fortunatamente ora la situazione è molto diversa, ma alle ragazze di oggi lo ricordo sempre, la visibilità mediatica non deve macchiare i valori di cui il calcio femminile si fa portatore, e da cui il calcio maschile dovrebbe solo imparare».
Tra gli ospiti anche Domenico Savino, coautore del libro “Quelle che il Calcio” con Milena e direttore della Fondazione per lo sport del Comune di Reggio Emilia. Unico uomo sul palco, racconta il proprio approccio al calcio femminile, con lo stupore e la meraviglia di chi viene a contatto con uno sport che da molti è ancora considerato inferiore o una brutta copia.
Presente anche il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, che ha ribadito quanto sia importante promuovere lo sport in ogni comunità. Come nel caso di Milena, che è riuscita a fare del proprio divertimento una professione anche grazie al tempo trascorso alla Correggese, la sua prima e indimenticabile squadra.
Prima di arrivare al saluto finale a Milena viene chiesto di esprimere un desiderio: “Il mio sogno è poter vedere bambini e bambine giocare assieme, per crescere più consapevoli e più rispettosi dell’altro».
I riflettori si spengono ma la luce di Milena resta accesa anche mentre i primi spettatori se ne vanno. Rimarrà oltre un’ora per scattare foto, firmare autografi e dediche. In fondo è questo che più colpisce di lei: Milena potrà anche toccare il tetto del mondo ma resta comunque una di noi.