Il web ha liberato la creatività delle persone e spinto un po’ tutti, nel bene e nel male, a cimentarsi con la scrittura.
Ecco quindi che Facebook ci svela un esilarante resoconto della classica partita di Natale di una nota squadra di amatori correggese.
Splendida mattina prenatalizia sul parrocchiale di Mandrio, che accoglie la prima storica partita tra reduci calcistici: Scapoli e Ammogliati.
Si intende, la distinzione deriva meramente dalla registrazione dello stato di famiglia in Comune a Correggio al 19 dicembre 2015.
Il match
La squadra degli scapoli, fiduciosa di una facile vittoria, perde all’ultimo minuto l’asso Gazzini a causa dell’arrivo in ritardo e deve virare sull’evergreen Brossolino.
Così, tra una scorribanda in fascia di Arturo e le plastiche parate di Pino Taglialatela Luppi, finisce 5-0 per gli ammogliati contro tutti i pronostici BET e SNAI.
La svolta: la cessione di Slatan Maioli (mai così pessimo) agli scapoli al calciomercato tra primo e secondo tempo e la sicura astinenza sessuale da giorni della compagine di Grillenzoni.
Obiettivo raggiunto: zero infortunati gravi.
Le pagelle
Pino Luppi: 9. Il migliore. Si supera nel secondo tempo con almeno tre strepitose parate. Se gioca ancora Bellesia, di sicuro anche lui può giocare negli amatori (meglio di Giovanardi). Insuperabile.
Marrazzo: 6,5. Preciso e puntuale, peccato che, a causa della rottura della lavatrice di casa, non possa sudare e quindi è limitato nelle corse in attacco. Risparmiatore.
Lo Zio: 8. Baluardo difensivo, puntuale nelle chiusure ed anche in ottimo stato fisico (astinenza aiuta…). Il muro.
Joao Ridolo Miranda: 6,5. Spinge nel primo tempo, meno nel secondo. Suo l’assist dei primi due goal… poi solo parole. Meglio da allenatore. Appannato.
Lo Tizio: 7. Eccezionale frangiflutti di centrocampo, attacca e difende, fa il primo goal. Vera spina nel fianco degli scapoli. Sempre un bel calciatore.
John John Lotti: 6,5. Punto fermo del centrocampo. Si prende Bellesia e, come ai vecchi tempi, gli dà molto filo da torcere. Ottima gara di ordine giocata con intelligenza. Robot.
Medel Pibe: 7. Corre come un assatanato. Decisamente meglio nella ripresa (primo tempo contratto): si vede che fa il podista. Salva un goal sulla riga, sul 2-0, che vale oro. Corridore.
Marcelo: 8. Quattro goal parlano per lui. Anche lui, come il Pibe, sale in cattedra nella ripresa, quando Galloni inizia ad andare in affanno, ma è il “the killer” degli ammogliati. Implacabile.
Signorino: 6,5. Nel primo tempo para tutto o quasi, nella ripresa fa un errore. Si presenta un po’ in sovrappeso ed in bici come ai vecchi tempi… La bici è però nuova perché ora è ricco. Regge bene la nottata al Mattarello. Sempre giovane.
Arturo: 5. Dosa poco le forze, però, quando spinge, è sempre il toro di San Martino e spaventa i diretti avversari. Sbanana qualche cross ma con un po’ di allenamento può migliorare. Ha potenziale. Torero.
Gallo: 5,5. Diciamo che qualche responsabilità su qualche goal di Bellelli ce l’ha… però ricordiamoci che non poteva utilizzare la sua arma migliore: la sgadora. Nel primo tempo una roccia nel mare. The rock.
Lucio Costa: 3. Ha giocato? E pensare che ha voluto scommettere lui l’aperitivo, si è presentato con i parastinchi dopo essersi cagato addosso (sul serio), ma ha perso nettamente nell’uno contro uno con il Pibe. Purtroppo Bellesia non ha potuto relegarlo al suo posto (in panchina). Disordinato mentalmente.
Chico: 6,5. Sempre utile a centrocampo, cerca spesso Danilo e i suoi inserimenti fanno male. Duro a morire.
Brossolino: 6. Fa il suo compito con dedizione e diligenza, senza infamia e senza lode, anche se le scorribande in fascia pungono sempre. Ape Maia.
Emmerson Bellesia: 6,5. Di gran lunga il più in forma. Prende in mano il centrocampo, ma Slatan non gli dà alcun appoggio in avanti. Subisce qualche fallo… inevitabilmente: troppo allenato.
Danilo: 6,5. Primo tempo senza luce, nella ripresa inizia a far girare le gambe e la classe non è acqua. Una volta imparato, il calcio non si dimentica. Poche conclusioni ma al pallone di sicuro non dà del Lei. Fuoriclasse fuori forma.
Slatan Ibra: 2. Al pallone dà del Voi, non arriva al Lei. Una volta correva più degli altri e verso i 35 anni faceva anche la sua porca figura. Adesso che ha scoperto i piaceri della vita (o presunti tali) è tornato scarso come ai primi tempi. È l’ago della bilancia: quando passa agli scapoli è festa… per gli ammogliati. Indecente.
Cappelletti in brodo della Gianna: 10.
Sempre ottimi, come il calore della compagnia di amici veri, che è il sale della vita.