La cultura del Bene Comune, il volontariato e la solidarietà hanno origini lontane a Correggio; la conferma ci viene da AVIS Correggio, che quest’anno festeggia i 70 anni di attività, come ci informa l’attuale Presidente Remo Poli.
Originario di Prato, una vita lavorativa in gran parte trascorsa in Corghi SpA, dopo molti anni di volontariato ne è diventato Presidente nel maggio 2019. «Dall’anno della sua fondazione, nel lontano 1950, l’incremento di donatori e volontari è stato costante, com’è ampiamente illustrato anche nel volumetto “Una storia di volontariato e solidarietà” del professor Marcello Rossi, edito nel 2000 in occasione del cinquantesimo anniversario e disponibile presso la nostra sede.
Si sono avvicendati sei Presidenti, tutti con un unico obiettivo: crescere e migliorare sempre, adeguandosi ai continui cambiamenti richiesti dai protocolli regionali, nazionali ed europei. Vorrei ricordarli per il lavoro svolto in favore dell’associazione: dal 1980 al 2005 lo “storico” presidente Gastone Gherardi, dal 2005 al 2009 Franca Po, dal 2009 al 2013 Franco Santini, dal 2013 al 2017 Giancarlo Caprara, dal 2017 al 2019 Vittorio Pietri. Dal 2019 sono subentrato io, affiancato da preziosi collaboratori quali: Valeria Tegani, vicepresidente, Giuseppina Gatti, addetta all’amministrazione e ai sistemi informatici ed Ennio Ruini, segretario e addetto ai rapporti con le scuole».
Come sono cambiate, nel tempo, le modalità di raccolta del sangue e l’adesione dei donatori? «Quando siamo partiti i donatori erano una decina e i prelievi venivano fatti anche in piazza, sotto una tenda da campo attrezzata con sedie a sdraio. Il sangue veniva fatto fluire in boccette di vetro sterili.
Negli anni ‘80 le raccolte sangue avvenivano di domenica, all’interno del salone delle riunioni CRI/AVIS; si presentavano 100 donatori alla volta, su un numero complessivo di 550. In quel periodo entrarono in uso le più razionali sacche di plastica al posto delle bottigliette di vetro. Ora sono in attività 748 soci donatori (2,86% della popolazione correggese) per 1.300 sacche all’anno; 13 sono i soci collaboratori.
Con grande soddisfazione rileviamo la sempre più numerosa presenza di donatori sotto i 30 anni, frutto del lavoro di promozione svolto nelle scuole correggesi. Dall’ottobre 2014 al luglio 2016 la sede in Via Vittorio Veneto è stata totalmente modificata per adeguarla alle direttive del Servizio Sanitario Regionale: in quel periodo l’attività venne temporaneamente trasferita presso il CUP, grazie all’interessamento della dott.ssa Giuliana Turci dell’USL di Correggio.
Per ottenere l’Accreditamento Regionale, ogni biennio la sede è sottoposta ad ispezione per verificare il rispetto delle norme, sia per gli operatori che per i donatori. Mentre negli anni passati i prelievi venivano effettuati in 12 giornate nel corso dell’anno, attualmente siamo arrivati a circa 75. Le raccolte avvengono su appuntamento, nel rispetto dei protocolli di AVIS nazionale e ASL ER.
I soci donatori e i volontari devono attenersi a disposizioni particolari?
«I principi fondamentali dello Statuto dell’Avis sono: ruolo del dono; regole dell’associazionismo; gratuità della donazione; anonimato; osservanza di uno stile di vita sano; solidarietà. L’Avis cerca costantemente nuovi volontari che aderiscano a questi principi. L’attenzione è rivolta in modo particolare ai giovani che, raccogliendo questo importante testimone, potranno portare avanti questa opera di sostegno della nostra società.
Vogliamo continuare a contribuire alla salute della nostra Regione, ancora autonoma per quello che riguarda la necessità di sangue: per questo abbiamo in cantiere anche l’avvio dell’attività di plasmaferesi, con l’installazione di due macchine che dovrebbero entrare in funzione all’inizio del 2021. AVIS Correggio non si ferma e pensa al futuro! Vorrei infine ricordare ai miei concittadini che donare sangue vale il doppio, perché salva la vita a chi lo riceve e mantiene sano il donatore».