Stavo pensando al 2 Marzo. Per quel giorno era fissata la riunione di Redazione: il pomeriggio stesso, alla luce dei primi contagi, decidemmo che era meglio scambiarci le idee via mail. Qualcuno di noi avrà forse pensato che stessimo esagerando, che tutto si sarebbe presto risolto in una bolla di sapone.
Un lunghissimo mese è trascorso: ora la portata di questo dramma è chiara a tutti, anche ai più negazionisti e ai più incoscienti. Durante questo ottovolante di emozioni durato 30 giorni le abbiamo pensate tutte: cancellare il numero, pubblicare meno pagine, occuparci solo del virus oppure raccontarlo il meno possibile per esorcizzarne la presenza.
Nonostante tutto, un mese dopo quel 2 Marzo Primo Piano è qui, con le sue solite 44 pagine, più ricco ed informativo che mai.
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