Al Sileinsi e la Cà di óv cêr

I scutmâi ed curès

Attribuire un soprannome ad una persona è come coglierne i suoi aspetti peculiari e fissarli in un nome riconosciuto da tutti.
Per i Correggesi, questa tradizione di attribuire scutmâi, si è naturalmente trasferita anche sulle case.

Questa volta parliamo di due edifici accomunati solamente dal fatto che si affacciano entrambi su via Circondaria. I fabbricati in questione, Al Sileinsi (Il Silenzio) e La Cà di óv cêr (La casa delle chiare d’uovo), hanno infatti davvero poco altro in comune…

Ma andiamo per ordine.

In via Circondaria, proprio attaccata alla chiesetta di San Rocco, nei pressi dell’Ospedale, troviamo Al Sileinsi: una vecchia casa popolare che un tempo ospitava delle famiglie particolarmente rumorose. Se state pensando che gli sia stato dato questo soprannome per ironizzare sulla rumorosità degli inquilini vi state sbagliando…
Negli anni settanta la casa è stata infatti ristrutturata e adibita ad ospitare anziani che avevano esigenze di protezione.
Negli anni, la progressiva concentrazione di traffico nella zona e quindi l’aumento generale della confusione, hanno fatto sì che si prendessero dei provvedimenti al fine di poter garantire ai malati una convalescenza il più possibile serena e tranquilla.
Per ovviare a questo inconveniente sono stati posti nella zona adiacente alla casa dei cartelli con su scritto: “silenzio”. Grazie alla bizzarra segnaletica, quello che era il fabbricato dove gli anziani vivevano silenziosamente i loro ultimi anni di vita ha assunto molto presto il nome di Al Sileinsi.

La Cà di óv cêr è l’edificio residenziale di colore verde che si trova invece all’inizio di via Circondaria e, più precisamente, è lo stabile che si affaccia su una delle rotonde più trafficate di Correggio alle 8:00 di una mattina di scuola.

Costruito dalla Cooperativa Muratori di Rio Saliceto su commissione della Società Immobiliare Correggese, il fabbricato presenta una serie di negozi storici e di più nuova apertura al piano terra e dodici appartamenti di piccola dimensione ai tre piani superiori.

Date le piccole dimensioni delle abitazioni, le famiglie che vi risiedevano erano pressoché tutte composte da marito e moglie.
L’assoluta mancanza di bambini nell’edificio in questione, ha dato origine a questo divertente scutmâi che lasciava intendere una presunta sterilità delle coppie che abitavano nell’edificio.
Esattamente come le chiare rappresentano la parte non feconda dell’uovo, così il condominio era abitato solo da coppie che non avevano figli.

Come nel caso de La Cà di óv cêr, ci sono soprannomi che vengono attribuiti a degli edifici per la condizione famigliare di chi ci vive.
Con il passare del tempo i residenti cambiano e perciò queste peculiarità vengono perse togliendo molto spesso significato al nome.
In alcuni casi però l’originalità e la simpatia del soprannome supera il cambiamento e permane nel tempo.
Questo fabbricato infatti, nonostante siano cambiate le famiglie più e più volte e ora vi abitino anche bambini, rimarrà sempre per i correggesi La Cà di óv cêr.

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