L’ estate di quest’anno sarà ricordata come una delle più calde degli ultimi anni, anche se di fatto, dati alla mano, non si è imposta con temperature da record come ormai siamo abituati ad attenderci stagione dopo stagione. Stando ai dati raccolti dalla stazione meteo correggese del Consorzio Fitosanitario della nostra provincia (consultabili sul sito “Fitoclimate”), l’agosto 2023 è quello che ha evidenziato la temperatura media più bassa degli ultimi cinque anni. Un analogo risultato di classifica si evidenzia spostando il confronto sulla media delle temperature massime, che hanno toccato il record nel 2021 con 32,91 gradi centigradi: quest’anno si sono fermate a soli, si fa per dire, 31,63 °C. Un risultato avvalorato dal fatto che anche in termini di temperatura massima assoluta rilevata nel mese di agosto le punte più alte sono state toccate rispettivamente nel 2021, 2022, 2020, 2023 ed infine nel 2019. Non necessariamente le temperature medie più alte nel correggese si registrano nel mese di agosto, tanto che negli ultimi due anni questo primato appartiene al mese di luglio: nel 2022 la media delle massime è stata di 34,53 gradi mentre quest’anno di 32,91 gradi. A livello di temperature massime assolute, invece, le cose cambiano ancora: basti per esempio osservare che negli ultimi cinque anni la massima assoluta raggiunta, che è stata di 38,89 °C, si è verificata a fine giugno 2019. Altro valore da record è quello dei due giorni consecutivi del 22 e 23 luglio dell’anno scorso, con valori massimi di caldo perfettamente identici di 38,03° C.
Se per questo 2023 volessimo ricercare il record ad ogni costo, cosa che in meteorologia è sempre possibile, potremmo andare ad osservare la somma delle temperature che sul nostro territorio si sono verificate da inizio anno ad oggi. In questo caso emergerebbe che, sempre nel confronto con gli ultimi cinque anni, il 2023 fino ad ora è stato l’anno più caldo in assoluto, sia relativamente alla somma delle temperature minime di ogni giorno che delle temperature medie (per le temperature massime il record spetta allo scorso anno). Volendo trovare un ulteriore record sempre riferito alle temperature di quest’anno, si potrebbe considerare la diminuzione dell’escursione termica media giornaliera, vale a dire la differenza fra la temperatura massima e la temperatura minima dello stesso giorno. Da inizio anno ad oggi, questa è di un grado inferiore rispetto alla media degli ultimi cinque anni: questo valore complessivo è generalmente molto influenzato dall’evoluzione del freddo invernale tanto che, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, nel mese di agosto questo divario è risultato in controtendenza. Il valore di escursione termica nel periodo estivo è la condizione che di fatto ci porta sollievo al calar del sole e, talvolta, ci permette di passare delle gradevoli serate all’aperto. Per il mondo agricolo l’entità dell’escursione termica è un fattore fondamentale per la maturazione dei frutti e la migliore formazione della qualità organolettica degli stessi. Nella nostra pianura l’escursione termica del mese di agosto degli ultimi cinque anni si è sempre attestata di poco al di sopra dei 14 °C: nell’agosto 2023 questo valore medio è stato oltrepassato per ben undici notti, raggiungendo anche punte di quasi venti gradi. Un fenomeno che ad inizio agosto ha permesso di osservare albe impreziosite da un’insolita ed elegante rugiada, che si potrebbe quasi definire d’altri tempi.
La preziosa rugiada notturna
In agronomia la rugiada è classificata come importante “precipitazione”, tanto che nei territori aridi il suo valore di apporto idrico non è mai trascurato come invece accade nella nostra pianura, dove al limite questa formazione d’acqua assume importanza ai fini di preservare le colture dallo sviluppo di malattie fungine. La rugiada, da non confondere con il termine guazza, che richiama il nostro dialetto ma che tecnicamente si riferisce ad un tipo di precipitazione leggermente differente, si forma nel contatto dell’umidità relativa dell’aria, il vapore acqueo, con superfici che si sono raffreddate rapidamente dopo l’esposizione solare diurna. È per questo che in genere la rugiada si forma sull’erba, dove si condensano gocce d’acqua che, in un futuro non troppo lontano, saranno sempre più preziose anche per i nostri territori, sebbene il suo apporto idrico non arrivi quasi mai a superare il mezzo millimetro di precipitazione piovosa: nonostante le modiche quantità, la rugiada apporta ugualmente beneficio e sollievo alle piante assetate, specialmente in un periodo particolarmente avaro di precipitazioni come quello che stiamo attraversando (le ultime precipitazioni delle quali ha potuto beneficiare il territorio correggese sono i trentacinque millimetri del 5 agosto scorso). La rugiada si forma generalmente nelle notti serene ed in assenza di vento. La guazza è un fenomeno molto simile, che si forma però in presenza di nebbia; la brina è invece quella, pericolosa e dannosa per le colture agrarie, che si forma ad inizio primavera con temperature inferiori allo zero centigrado.
Temperatura reale e temperatura percepita
Negli ultimi anni, nei quali siamo diventati un po’ tutti meteorologi grazie alle applicazioni che consultiamo più volte al giorno sui nostri telefonini, si sente sempre più spesso parlare di “temperatura reale” e “temperatura percepita”. Su questo fronte non è il caso di farsi confondere. La temperatura reale è quella effettivamente registrata secondo un protocollo scientifico per la sua misurazione. La temperatura percepita indica un valore astratto, una sorta di sensazione di caldo o di fresco avvertita da una persona: è del tutto soggettiva anche se teoricamente calcolabile in funzione dell’umidità relativa e dell’applicazione di varie formule di calcolo. Questa dipende innanzitutto dalla temperatura effettiva oggettivamente rilevata, che però i singoli individui percepiranno in modo differente in base all’umidità, al vento ed alle condizioni dell’individuo stesso.
Vignetta di Vittorio Manzini