A tutto gas

Le interviste improbabili del nostro inviato. Nessuno sa se siano frutto di immaginazione dell’autore o incredibili realtà.
Al lettore il tentativo di scoprirlo…


D – Scenda un momento signora, devo farle alcune domande. Sono di IREN-Beautiful, venga giù e porti la sua bolletta del gas che la devo controllare per fare un bello sconto.

R – Chi sei? Irene? Sai, sono un po’ sorda. L’età…

D – IREN-Beautiful, una consociata della ditta che da sempre le fornisce il gas. Venga giù che controlliamo la bolletta del gas, perché lei senz’altro paga troppo.

R – E Irene è d’accordo che pago troppo? Perché se è d’accordo basta che mi restituisca i soldi in più che mi ha preso per tanti anni.

D – Sarà d’accordo se però noi controlliamo la bolletta. Scenda che le spiego.

R – Questa Irene mi sembra un po’ suonata: la bolletta me la manda lei!

D – Guardi, IREN le ha scritto a pagina 3 paragrafo 5 dell’ultima bolletta che sarei passato a intervistarla nel suo interesse.

R – É che voi scrivete così in piccolo… Certo che quest’Irene è gentile.

D – Senta, io faccio solo il mio lavoro. La vuole una riduzione di tariffa o no? Perché altrimenti vado a far del bene a qualcun altro.

(la vecchia signora esce dal riquadro della finestra, si sentono gemere serrature e scorrere chiavistelli e dopo un po’ la porta sulla strada si apre e l’arzilla utente di IREN-Group fa capolino)

R – Hai ragione, non volevo scacciarti. É che ci sono tanti male intenzionati in giro.
Prima di aprire devo essere sicura che tu non miri alla mia pensione o ai miei gioielli.
Anche perché la pensione l’ho in banca e i gioielli li ho dati tutti a mia figlia. Tu conosci mia figlia? Sei di Correggio?

D – No, sono di Salerno.

R – Mi sembrava di averti già visto. Non regalavi materassi a pochi fortunati estratti a sorte? Non sei passato un anno fa e volevi una firmetta a favore dei portatori di handicap?

D – Forse era qualcuno che mi assomigliava. Io sono un ragioniere del gas.

R – Comunque, a Correggio in un attimo sono capaci di rubarti le mutande mentre un delinquente ti fa parlare di tua figlia. Tu hai moglie o figli?

D – No… ma cosa le importa?

R – Sai, il mio povero marito mi raccomandava sempre di informarmi su che tipo di persone faccio accomodare in casa. Non bisogna mai fidarsi di nessuno. Soprattutto se vuole farti dei regali. Ti paga bene Irene?

D – Ma sa che lei è molto curiosa? Le domande dovrei farle io. Non è necessario che mi faccia entrare, possiamo regolare tutto qui in strada.

R – Eh no, giovanotto, perché devi aiutarmi a cercare la bolletta. Mica pretenderai che la tenga in una cornice come fosse il santino di un defunto!

D – Ma non posso entrare, non sono autorizzato.

R – Ti autorizzo io, o vuoi far arrabbiare Irene?

(la vecchia cliente di IREN spalanca la porta e il gasista si decide ad entrare affrontando una ripida scala da centro storico)

D – Intanto le spiego. É cambiata la legge, sono cambiate le politiche aziendali, e IREN offre ai clienti storici un nuovo sistema tariffario attraverso la sua controllata Beautiful che le fa risparmiare fino al 20 per cento se passa ad un contratto nuovo…

R – A te conviene risparmiare il fiato altrimenti non arrivi al terzo piano e devo portarti su di peso.

D – …certo che le case di una volta…

R – Ecco, siediti e tira il fiato. Sei smorto come una bistecca che ha preso l’aria. Vuoi un bicchiere di vino rosso? No, acqua no, non va bene. 

Semmai grappa di prugne. Dà tutto un altro colore. Sei sicuro? 

D – No, grazie. Piuttosto mi tiri fuori l’ultima bolletta che le spiego.

R – Per Irene io sono un buon cliente, diglielo pure, perché consumo molto gas a cucinare. 

D – In effetti ho visto che lei ha una cucina esagerata per una famiglia, un frigorifero imponente…

R – Con Aroldo, il mio povero marito, avevamo una trattoria in Santa Maria, molto tempo fa, e abbiamo conservato la cucina e gli attrezzi. A mezzogiorno facevamo la doppia, ma anche di sabato sera non era male. La nostra specialità era la tagliata di scamone al rosmarino. Lo scamone costa meno della costata e anche della braciola, perché è magro e stoppaticcio. Al massimo puoi farci degli stracotti. Tutto il segreto sta nella preparazione: devi svilire la carne.

D – Lo scamone svilito? Vuole dire umiliato?

R – Si vede che non sai niente, a parte il gas. Svilire vuol dire snervare le fibre. Hai presente il polipo? A sbatterlo a lungo sugli scogli lo fai diventare più tenero. Però attento, non puoi sbattere un manzo sugli scogli come fai col polipo, usa gli attrezzi. Tanto per dire, tu sei troppo magro e andresti svilito.

D – Ah, ecco! Senta, facciamo a meno della bolletta. Adesso tiro fuori dalla cartella la bozza di contratto, glielo illustro, lei lo firma e…

R – No, no, hai ragione, sto perdendo tempo. Ma sai, gli anziani per farsi compagnia parlano da soli, e quando c’è l’occasione che uno è costretto ad ascoltarti… Adesso la troviamo la bolletta. Dunque vediamo, dove l’avrò messa? Sicuramente lì in basso… puoi aiutarmi che se mi piego poi non mi raddrizzo più… grazie, lì nell’ultimo cassetto.

(il collaboratore di IREN stramazza come un coniglio colpito sul collo, la cannella della sfoglia lo ha centrato alla base del cranio badando a non danneggiare il cervelletto. Rimane inginocchiato così, di fronte all’ultimo cassetto in basso e a un disordinato mucchio di bollette del gas)

Nelle tasche ha pochi soldi, nemmeno da far ballare una scimmia… Cosa dici, Aroldo? Certo non darà la resa di quell’altro, quello dell’ENEL che voleva farci passare ad ENEL ENERGIA.
Quello sì che era in carne, e dopo averlo frollato ne abbiamo ricavato costolette e sanguinacci che ce n’è rimasto in frigo.
E una frittura di frattaglie e due stinchi strepitosi, che alla mensa del vescovo si leccano ancora le dita.
Come, Aroldo? No, non sarà peggio della signorina che vendeva olio sardo, secca come un’acciuga, tanto che abbiamo dovuto ricorrere alla ricetta della povera zia Leonarda per farne biscottini.
Qui penso che potremo ricavare un gran pasticcio di carne in crosta da deliziare tutto il condominio.
E le sue cervella impanate e fritte devono essere buone: era un ragioniere!
Dobbiamo tagliarlo a tocchetti, metterlo a insaporire nel vino rosso con le spezie e poi macinarlo.
Ci vorrà del tempo, deve cuocere lentamente, con gli odori. Poi c’è da fare la sfoglia alta un dito.
Sai cosa ti dico, Aroldo? Che da quando non ci sei più e devo arrangiarmi, la cucina è diventata molto faticosa.
Meno male che ci sono le mie amiche a darmi una mano… dovremo rinunciare al pinnacolo del Centro-pelli… ma quando sapranno che abbiamo da mettere in concia uno di Irene vedrai come saranno contente!

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