Bella è sempre stata bella, sembra un ossimoro parlando di befana. Grande lo è diventata col passare degli anni e grazie al lavoro di tanti amici volontari.
Il 6 gennaio però si avvertiva una strana atmosfera in Corso Mazzini; tra gli appassionati serpeggiava un certo velo di tristezza.
La motoBefana di Correggio 2020 poteva essere, e lo dico con tutti gli scongiuri del caso, la 67esima e ultima della storia.
Come si era giunti a questo possibile nefasto epilogo, per una delle manifestazioni più belle del nostro territorio, ma più impegnative come organizzazione, più brevi come durata temporale, ma super partecipate, come numero di persone, come motociclette presenti di ogni tipo e cilindrata, moto “strane e speciali” non era dato saperlo, per capire proveremo a entrare nei particolari e sentire i promotori.
Ne parliamo con i figli di Onorio Davoli, colui che ha tenuto a battesimo la prima edizione della Motobefana di Correggio.
Andrea e Marco sono i titolari di due pilastri portanti della Motobefana di Correggio, le concessionarie BMW e Harley Davidson “Onorio Moto” di Correggio, che, assieme al BMW Motorrad Emilia ed Emilia Road Charter organizzano la manifestazione. Espletate le presentazioni ed i convenevoli del caso veniamo al sodo.
L’edizione 2020 della “Motobefana” è stata un successo di appassionati, con e senza moto: tanta, tantissima gente era stipata in Corso Mazzini e vie limitrofe ma, arrivata l’ora della tanto amata sfilata dei bolidi rombanti, ecco un primo segnale d’allarme: la grande sfilata non c’è! Sfilano soltanto “trabiccoli improbabili” cavalcati da fantomatiche befane, spettacolo simpatico fin che si vuole, ma non è la stessa cosa degli anni passati. Come mai? Sentiamo Andrea:
«Le stringenti norme di sicurezza esistono e sono pensate per evitare eventi negativi. Il rispetto, l’applicazione scrupolosa e la prudenza sono la stella polare da seguire quando si fondono insieme persone in “vacanza” e motori.
È grazie alla collaborazione con la amministrazione comunale che può svolgersi la “Motobefana”. La collaborazione va ben oltre la concessione del Patrocinio, si pensi solo alla impegno che occorre per modificare la viabilità nel giorno della manifestazione ed altre incombenze che non sto qui a dettagliare ma che sono fondamentali».
Con Marco, il fratello maggiore, parliamo di risorse e gli chiedo: quali sono le fonti di finanziamento, le entrate per coprire le spese organizzative? Gli sponsor sono sufficienti o avete altri contributi? In che percentuale contribuiscono le attività commerciali della città?
«Gli sponsor sia tecnici che commerciali sono fondamentali, le imprese che hanno sede nel territorio sostengono noi organizzatori con slancio, le attività commerciali contribuiscono con quello che possono visto anche la situazione di difficoltà del commercio nei centri storici, li ringraziamo tutti perché contribuiscono a regalare questa giornata ai correggesi ed a pareggiare il bilancio».
Fin qui sembrano tutte “rose e fiori”, come si suol dire, ma qualche punto di criticità esiste: la più frequente, detta in modo ironico, è che la Motobefana è “poco ecologica”; i residenti, già da qualche anno, qualche lamentala la esternano fermamente. Chiedo ad Andrea come risponde a tali accuse.
«Un proverbio dice “non si può fare la frittata senza rompere le uova”. Pur tuttavia, pensiamo che la Motobefana non sia poco ecologica, sebbene mettendoci nei panni di chi abita in centro un minimo di impatto sulla qualità dell’aria ci sia (vedi dati ARPA riferiti al 6 gennaio).
Il dato non stupisce più di tanto, siamo al corrente degli sforzi fatti da tutte le case costruttrici per limitare al massimo le emissioni nocive: le oltre 1.000 moto che si concentrano a Correggio centro lo fanno generalmente a motori spenti e, diciamolo, qualche accelerata di un motore del 1920 o di un motore da competizione non incide più di tanto sulla qualità dell’aria.
Fumo e odori? Beh, siamo in piena Motor Valley: la “cappa” esiste già a prescindere, basta guardare qualche immagine dall’alto il nostro territorio.
Ma qualcuno che pensa al futuro con una visione strategica c’è già: Costantino Cavazzoni quest’anno ha presentato un motore/dinamo della seconda guerra mondiale accoppiato ad un motore a scoppio, realizzando un veicolo ibrido. Ugualmente chiediamo pazienza se apportiamo per poche ore un minimo di disagio».
Ultimo, ma non in ordine di importanza, chiedo ai fratelli Davoli di trasformarsi per un breve attimo in chiaroveggenti, di leggere nel futuro. Secondo voi avremo ancora la possibilità di “gustarci” l’edizione 2021?
«Certo, sicurissimi! L’edizione appena conclusa ci ha permesso di mettere a punto tutte le predisposizioni di sicurezza, pubblica e stradale, e di verificare sul campo le risultanze delle scelte operate.
Abbiamo individuato, per il momento a piedi, quali azioni sono fattibili per completare la manifestazione con la “Sfilata” finale.
Non serve essere chiaroveggenti, la “Motobefana di Correggio” numero 68 ci sarà, è già cominciata lo scorso 6 gennaio».
Grazie a Andrea e Marco per averci aiutato a comprendere meglio tutte le sfaccettature che compongono la costruzione e la messa in opera di una manifestazione di successo come la Motobefana di Correggio. Arrivederci, quindi, al 2021, preparate le Moto-Scope Befane!