70 volte liberi

L’attualità della resistenza secondo il Sindaco Ilenia Malavasi

Il tempo vola, ma la memoria resta.
Quest’anno ci apprestiamo a celebrare ben 70 anni dalla Liberazione: un traguardo importante che ci ricorda quanto ormai la fine della guerra sia lontana.
Ma anche quanto sia necessario oggi rielaborare la sua eredità e trovare uno slancio nuovo nella memoria e nell’impegno civile.

«Volevamo dare a queste celebrazioni un taglio che fosse identificativo di Correggio e la sua storia- dice Ilenia Malavasi, sindaco di Correggio- E così abbiamo unito il 70° della liberazione al 20° di “Materiale resistente”, un grande concerto-evento che nel 1995 segnò il passaggio di testimone tra vecchi e nuovi resistenti e contribuì a far leggere i temi della resistenza in una chiave nuova.

Ormai purtroppo il tempo dei testimoni diretti è finito, e noi vogliamo interrogarci sull’eredità di cui siamo oggi portatori».

La giornata del 25 aprile sarà caratterizzata da eventi istituzionali alla mattina e da un grande concerto dal pomeriggio fino a tarda notte, mentre per tutta la giornata, al Parco della Memoria saranno ospitate più di 20 associazioni nazionali  per parlare del tema dei diritti.

Sarà questo il leitmotiv della giornata.

Continua Ilenia: «Siamo partititi dai diritti costituenti per capire a che punto siamo del dibattito pubblico».

Provoco il Sindaco: ma oggi, il termine “resistenza” non è superato?
«A me il termine resistenza piace molto.
Ovvio che va riattualizzato.
Noi non siamo quei partigiani. Io non so che cosa avrei fatto al loro posto!
Erano tutti più giovani di noi, ma hanno fatto una scelta di campo, come del resto noi tutti i giorni scegliamo da che parte stare quando facciamo le nostre scelte difficili.

Quindi questo tema secondo me è molto attuale
.
Ci sono forme diverse di resistenza, chiaramente poi ognuno la declina nel suo settore.
Noi, per esempio, come amministratori lo facciamo con atti amministrativi contro le infiltrazioni mafiose, oppure finanziando i viaggi di Libera o i viaggi della memoria, perché c’è ancora bisogno di lottare per i diritti dei più deboli per dare pari opportunità a tutti.
Questo è un tema molto sensibile, perché oggi i giovani hanno perso la consapevolezza del dove veniamo.
La resistenza è percepita come una cosa lontana».

Forse è stata troppo a lungo un’eredità solo di una parte della popolazione…
«È vero, ma non dobbiamo dimenticare che il periodo della resistenza è stato trasversale dal punto di vista politico: c’è stata una resistenza civile fatta da uomini e donne anche di una diversa estrazione politica che si erano resi conto che la libertà e la democrazia erano il bene primario da tutelare insieme.
Il periodo della resistenza è stato glorioso, difficile, cruento, ma di alta tensione morale e civile, perché quelle persone avevano capito che c’era in gioco qualcosa di più importante di una parte politica. Questo secondo me è il grande valore che c’è stato dietro alla resistenza.
Tutti gli eventi che abbiamo organizzato per quest’anno, vanno in questa direzione: diventare sempre più consapevoli che la vera eredità del 25 aprile è l’impegno ad essere cittadini attivi e responsabili».

Attivi” come è stato chiesto ai cittadini per le pulizie di primavera che sono state fatte al Parco Urbano il 14 marzo?
«Sì, le pulizie di primavera vogliono dire voler bene alla città e sviluppare un senso civico che ti metta nella condizione di fare qualcosa. Vanno in questa direzione: ti chiediamo cittadino, di farti carico di un pezzo di patrimonio comune.
E ti chiediamo di portarlo avanti insieme. Sul senso civico dobbiamo lavorare molto».

E quindi, buon 25 aprile a tutti, che sia occasione di festa, per celebrare la libertà e la possibilità -oggi, come allora- di essere cittadini “attivi” del presente.

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