Il 30 Agosto 1514 i “sindaci” del convento francescano della nostra città e il custode fra’ Girolamo Cattania chiedono con rogito ad Antonio Allegri di dipingere una pala d’altare con l’immagine della Madonna e quattro santi da collocarsi sul fondo dell’abside centrale della chiesa di San Francesco.

L’atto è stipulato nella casa degli Allegri, nel quartiere di Borgovecchio.

Alla fine di marzo del 1515 la grande tavola viene consegnata e dunque ricorre quest’anno il quinto centenario del famoso dipinto (1515-2015).
L’opera rivela una compiuta maturazione del Correggio, che si distacca nettamente dai modelli e dalle prove precedenti e diventa una sorta di “spartiacque” tra quelle e le successive pale di S. Girolamo, l’adorazione dei pastori (“La notte”), la Madonna di San Sebastiano, quella di San Giorgio, fino alle tele mitologiche, prima per Isabella d’Este e poi per il figlio Federico Gonzaga.

Alla pala del grande genio dell’arte rinascimentale emiliana è stata dedicata una bella mostra fotografica a Palazzo dei Principi, con esame compositivo indagato da Renza Bolognesi, che ritornerà a giugno.

Ecco allora che nasce la rappresentazione vivente della Sacra Conversazione della pala di San Francesco, presentata il giorno 8 Maggio sera per tutta la comunità correggese e il 9 maggio al mattino per le scuole nella chiesa medesima.
Renza immagina che l’accordo tra fra’ Girolamo (interpretato dall’attore esperto Paolo Bernardelli) e l’Allegri (il bravo Gennaro Di Tuccio) avvenga osservando la chiesa e questo le permette di indicare le cose realizzate e quelle ancora da farsi, prima fra tutte la grande pala. Al pittore, ritiratosi in preghiera, appaiono i santi Francesco d’Assisi (Andrea Zambrano), Antonio da Padova (Andrea Guaitolini), Giovanni Battista (Andrea Amaini) -pare che nel gruppo teatrale entrino solo gli Andrea!- e Caterina d’Alessandria (Ramona Paolini) che, portando i simboli che li contraddistinguono, testimoniano la loro fede e riassumono la loro vita e, per Giovanni e Caterina, il loro martirio.

Il coro della Basilica di San Quirino diretto dal maestro Valerio Crotti sottolinea con grazia e proprietà i vari passaggi, mentre gli angioletti (figli degli attori, del sacrestano e della corista Anna) scoprono, sotto il velo che nasconde il trono, Gesù Bambino e la Madonna (la dolce Elisabetta Vezzani). Spontaneo parte l’applauso delle scolaresche del mattino: due terze elementari di S. Francesco, tre classi di seconda media della Marconi, una quinta del liceo.

La Madonna parla: non è un miracolo, ma una scena che incanta.
Bellissima. Dolcissima.
Maria prima loda i santi, poi si rivolge ai presenti, infine benedice tutti.

Ecco Antonio Allegri che riappare; dice di aver trovato l’idea che cercava, mentre col canto del “Tota Pulchra” termina la Sacra Rappresentazione.

Con Renza Bolognesi e il prof. Giuseppe Adani rimaniamo ancora a lungo a conversare della rappresentazione: la nascita, le difficoltà incontrate, i dialoghi, le collaborazioni, il bravissimo gruppo teatrale di Mandriolo dell’inossidabile Arrigo Vezzani, diretto nell’occasione dall’ottima Donatella Zini.

Ricordo il completo e sapiente libro in uscita “Correggio: la Madonna di San Francesco” a cura di Giuseppe Adani; ringrazio dell’ospitalità cordiale ed interessantissima e mi scuso se, per ragioni di spazio, non nominerò Oscar Riccò presidente della Associazione Amici del Correggio, Mons. Giancarlo Gozzi, Sara Culzoni e persino il bambinello in terracotta di Desiderio da Settignano (troppo pesante per entrare nella rappresentazione), che a vario titolo hanno collaborato e incoraggiato Renza Bolognesi in questa meritevole opera.

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