Come pioveva, 50 anni fa!

Nel corso del 2016 a Correggio la scarsa piovosità è stata molto critica.
Abbiamo avuto, infatti, una mancanza di precipitazioni (pioggia e neve) del 25% rispetto alla media degli ultimi 10 anni.
Una situazione anomala ma non certamente unica. Nel 2012 per esempio sono piovuti solo 5 millimetri in più rispetto allo scorso anno.
La piovosità del 2016 (538 litri di acqua per metro quadro) c’è stata anche nel 1957 e nel 1966: cioè due volte in un decennio, però cronologicamente anteposto a quello attuale di ben 50 anni.

In questo clima di forte preoccupazione per gli attesi mutamenti climatici che pare stiano portando alla tropicalizzazione del nostro territorio è particolarmente interessante osservare i parametri climatici correggesi, grazie ai dati raccolti dall’allora Club 3P locale nelle sue varie attività in ambito agricolo, proprio riferite a quel decennio di mezzo secolo fa.
La piovosità media annua del periodo 1957-1966 sul territorio correggese è stata di 702 millimetri.
A Correggio la piovosità media attuale, calcolata sulla base dei dati registrati dalla stazione Arpa Emilia Romagna di Lemizzone nell’ultimo decennio (2007-2016) è di 709 millimetri l’anno con delle variazioni: fino a 942 millimetri nel 2014 o sotto la media per 6 anni su 10. Di fronte a questi valori è evidente che oggi a Correggio piove esattamente quanto pioveva 50 anni fa.
Una evidente anomalia climatica tuttavia esiste ed è quella legata all’analisi della distribuzione della piovosità nel corso dell’anno.
Non solo nell’ultimo decennio per 5 volte su 10 a Correggio abbiamo avuto un mese estivo (luglio od agosto) con totale assenza di piogge (2007, 2011, 2012, 2015, 2016) ma negli ultimi anni abbiamo dovuto convivere con una distribuzione della piovosità nei vari mesi dell’anno decisamente modificata rispetto al passato. I numeri parlano chiaro. Rispetto a 50 anni fa nell’ultimo decennio a febbraio è piovuto mediamente il 40% in più ed a marzo il 20%. In aumento del 16% anche la piovosità di giugno e del 5 % quella di gennaio.
Al contrario si evidenzia una riduzione della piovosità del 71% in agosto, del 31% in luglio e del 23% in dicembre.
Tutti gli altri mesi evidenziano riduzioni della piovosità comprese in un massimo del 5%.
In passato quindi i mesi più piovosi erano ottobre e novembre mentre adesso sono febbraio e marzo.
Il problema della riduzione della piovosità interessa direttamente i produttori agricoli e le loro colture ma anche il patrimonio del verde ornamentale, per i mancati benefici che provoca.
Una più abbondante piovosità autunno-invernale, infatti, permette la costituzione di riserve idriche nel terreno ed il ripristino del livello delle falde freatiche che, dal canto loro, potrebbero sopperire, almeno in parte, alle necessità di irrigazione del periodo estivo. Il tutto ovviamente con le relative incidenze sia ambientali che di costo dell’irrigazione.

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